La storia di Laura, figlia di Neima, cittadina del mondo nata a Crotone è diventata l’emblema della “Giornata Mondiale delle Persone Scomparse” della Croce Rossa Italiana. Laura è nata un anno fa a Crotone dopo uno sbarco a cui sua mamma non è sopravvissuta. Fino a oggi ha vissuto con una famiglia di volontari della Croce Rossa Italiana – Comitato di Crotone. Grazie al servizio #RFL pochi giorni fa si è riunita con la nonna Halima e la sorella Sabrine.
Neima era arrivata a Crotone lo scorso 28 giugno a bordo di una nave che aveva soccorso centinaia di migranti al largo della Libia. Era incinta e non stava bene. Trasportata all’ospedale di Crotone è riuscita a raccontare ad un suo connazionale traduttore (poi riferito alla suora dell’ospedale) di aver subito torture e violenze di ogni genere mentre era in Libia. Poi, dopo il parto d’urgenza, Neima è spirata.
“Grazie a questa splendida famiglia di Crotone che, per mesi e pur avendo una bimba piccola, ha accolto Laura, una piccoletta nata un anno fa. La sua mamma, una giovane donna somala, era arrivata in condizioni pessime dopo gli stupri e le violenze subite in Libia. È morta poco dopo aver dato alla luce Laura, nata prematura a 32 settimane. Ora Laura ha potuto abbracciare la sua nonna, rifugiata in Kenia. Ed è una bambina che sorride anche grazie all’amore che questa famiglia di Crotone ha saputo darle. Un esempio di quel “Restare umani” che non è un hashtag ma vita quotidiana”. Mariangela Paone (da Facebook)