Con una velocità degna del miglior Usain Bolt, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha firmato il decreto di trasferimento del Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, da Castrovillari a Potenza dove dovrà occuparsi di giustizia civile. Tempi accelerati, dunque, al Ministero della Giustizia nonostante il ricorso presentato dai legali del Procuratore Facciolla alla Cassazione per la sospensione del provvedimento adottato dal Csm, proprio su proposta del ministro Bonafede.
Facciolla è stato trasferito a Potenza dalla sezione disciplinare del Csm a seguito all’inchiesta della Procura di Salerno che lo vede indagato per corruzione, per atto contrario ai doveri d’ufficio, per l’uso di una scheda telefonica e falso. Accuse dalle quali il Procuratore Facciolla non solo si è sempre difeso, ma alcune delle quali erano già state archiviate. “Ciò che sorprende – aveva dichiarato il suo avvocato, Antonio Zecca – è anche che abbia ad oggetto perfino una contestazione da cui il coinvolgimento del Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, è stato escluso dai risultati dell’incidente probatorio richiesto dalla stessa Procura di Salerno. L’insistenza, relativamente a questa contestazione, mi lascia a dir poco perplesso, proprio in termini di concretezza dell’accusa”.
Lo stesso giorno in cui il Csm ha deciso era in programma l’udienza del gup per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, ma è stata rinviata per un difetto di notifica.
Da oggi, dunque, il Procuratore Facciolla dovrà trasferirsi a Potenza, lasciando inchieste enormi e pesantissime. Indagini a partire dall’omicidio del calciatore del Cosenza, Donato Bergamini, per arrivare ad altre grosse inchieste di ‘ndrangheta di competenza della Procura di Castrovillari. Inchieste che ora rischiano o di naufragare o comunque di avere ritardi notevoli e, quindi, col pericolo che vengano compromesse.