Crotone,
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Operazione “Hera”, a capo c’era Pasquale Attianese

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C’è anche Pasquale Attianese tra gli arrestati questa mattina nell’operazione “Hera” condotta dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale su ordine del Gip del Tribunale di Crotone Michele Ciociola. Attianese è molto noto, e non solo in città, per le sue pubblicazioni scientifiche sulle monete antiche. “A capo del sodalizio un settantenne crotonese – scrivono i carabinieri – Pasquale Giuseppe Attianese, molto noto per aver partecipato quale relatore a numerosi consessi e corsi di archeologia, ergendosi a paladino dell’archeologia crotoniate. Competente numismatico autore di alcuni volumi sulla monetazione magnogreca calabrese e stimato perito anche in ambienti giudiziari”. Attianese è noto anche per aver insegnato latino e greco al Liceo classico Pitagora di Crotone e per essere stato consulente per la Procura in alcune indagini. Il professore, come è conosciuto in città, ha anche collaborato con diverse testate giornalistiche occupandosi proprio di archeologia e numismatica. “Dalle indagini – continuano i mlitari – è emerso Attianese quale persona avida ben addentrata nel vasto mondo della ricerca clandestina di reperti archeologici. Grazie alle sue vaste conoscenze in materia, quale principale promotore del locale traffico illecito, indirizzava le squadre di tombaroli, traendone i frutti del saccheggio, verso le aree del Cotonese non ancora indagate dell’archeologia ufficiale, incurante dei metodi di ricerca utilizzati”.

Le porte del carcere si sono aperte per Pasquale Attianese e Vincenzo Godano di Isola Capo Rizzuto. Sono stati disposti gli arresti domiciliari per un soggetto irreperibile allo stato attivamente ricercato. Mentre il divieto di dimora è stato emanato per Francesco Carmine Verterame, Francesco Salvatore Filoramo, Luca Filoramo, Francesco Arena tutti di Isola Capo Rizzuto. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per Pasquale Antonio Fabiano di Crotone, Luigi Giovanni Lettieri di Crotone, Raffaele Malena di Cirò Marina, Ernesto Palopoli nato a Rossano ma residente a Torretta di Crucoli e Salvatore Rocca di Cariati.

Secondo i carabinieri Palopoli sarebbe stato il “principale ricettatore, a livello locale, anche gli apparentemente paladino della tutela dei beni archeologici ma, in sostanza, collezionista senza scrupoli”. Tanto che è stato disposto il sequestro di alcuni pezzi del Museo Paolpoli di Torretta di Crucoli.