Crotone,
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Crotone, fallimento del “Consorzio universitario”: il pm Rho ha chiuso le indagini per 4 indagati eccellenti

Il sostituto procuratore Alessandro Rho

foto: CrotoneNews

Avrebbero speso somme fino a superare i 400mila euro, provocando il crack del “Consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari”, nato nel 2003 dalla partecipazione di Comune, Provincia e Regione e la cui sentenza di fallimento è data 7 novembre 2017.

Questa l’ipotesi di reato della Procura della Repubblica di Crotone che ha chiuso le indagini sul crack del Consorzio universitario. L’avviso di conclusione delle indagini, a firma del sostituto procuratore Alessandro Rho, titolare dell’indagine, è stato notificato all’ex parlamentare Marilina Intrieri, Giuseppe Antonio Bianco, Maria Pecoraro Mercogliano e Ubaldo Prati.

Nell’avviso di conclusione delle indagini il pm scrive: «Bianco Giuseppe Antonio in qualità di presidente del CdA del Consorzio universitario, titolare dei poteri di rappresentanza esterna della società, a partire dalla data del 4 maggio 2011 e fino al 22 ottobre 2013

  • in concorso con Pecoraro Mercogliano Maria asseritamente svolgente le funzioni di “consulente della società” distraeva la somma di 106.375,45 euro, costituente il quantum versato alla predetta negli anni 2011, 2012 e 2013 a favore di quest’ultima, malgrado la società fosse inattiva dal 2010 ed in assenza di un effettiva attività professionale svolta dalla “consulente” a favore della società;

  • in concorso con Intrieri Maria Emilia e Prati Ubaldo componenti del CdA negli anni 2011-2013, allo scopo di favorire se stesso e gli anzidetti colleghi (creditori nei confronti della società dei compensi loro spettanti per l’attività amministrativa svolta) a danno degli altri creditori ( in particolare del lavoratore Macrì Luigi il cui credito, già sorto nell’anno 2010, era alla base dell’istanza che ha poi condotto la società al fallimento), malgrado l’inattività della società, lo stato di dissesto – già manifestatosi nell’anno di esercizio 2010 – ed il mancato accantonamento fondi rischi previsto dall’articolo 2424 bis comma 3, eseguiva i pagamenti dei predetti compensi degli amministratori, per un totale di 70.080,56 euro (pari al 64% del passivo totale accertato);

  • Bianco Giuseppe Antonio nelle qualità sopra specificate e Intrieri Mari Emilia in qualità di presidente del CdA del Consorzio a partire dalla sua Costituzione (22 aprile 2003) fino al 3 maggio 2011, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e di recare pregiudizio ai creditori della predetta società, sottraevano ovvero distruggevano i libri e le scritture contabili o comunque li tenevano in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari, con particolare riferimento ai mandati di incarico (da conferirsi, peraltro, secondo la disciplina pubblicistica vigente – il Consorzio è da qualificarsi alla stregua di una “società pubblica” – per il tramite di procedure concorsuali ai sensi delle norme D. lgs 16572001) e di tutta la documentazione relativa all’espletamento dello stesso, dei numerosi professionisti che hanno assistito la società negli anni 2010, 2011, 2012 e 2013 (i costi per il pagamento delle prestazioni dei quali ammonta, negli anni in esami, 244.768,24 euro, pari al 224% del passivo fallimentare)».

Per loro l’accusa è di bancarotta fraudolenta per aver causato con varie condotte il fallimento del “Consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari”.

Adesso gli indagati hanno 20 giorni di tempo per produrre memorie oppure rendere dichiarazioni ai magistrati.