Consulente medico del Tribunale di Crotone prende 1000 euro per aggiustare un contenzioso: arrestato

Erano andati nello studio del medico, nominato consulente dal Tribunale di Crotone, per una visita che riguardava un contenzioso per una pensione di accompagnamento.

Patologia riscontrata, ma il medico non si sarebbe limitato a constatarla, anzi avrebbe chiesto ai congiunti del soggetto la somma di mille euro per portare a buon fine il contenzioso, facendo avere loro tutti gli arretrati. Anche se, come appurato dai carabinieri, il contenzioso riguardava anche e soprattutto gli arretrati pensionistici di accompagnamento.

A questo punto i familiari della persona pensionata, dopo aver dato appuntamento al medico nel pomeriggio per la consegna della cifra, hanno capito che c’era qualcosa di losco e si sono recati dai carabinieri per la denuncia.

I militari della Stazione di Cirò, coordinati dal comandante della Compagnia di Cirò Marina, il capitano Alessandro Epifanio, hanno raccolto gli elementi che sono stati sottoposti al sostituto procuratore Alessandro Rho. Nel pomeriggio è scattato il piano dei carabinieri concordato col pm Rho.

I carabinieri hanno fotocopiato i soldi e fatto in modo di registrare in audio e video l’incontro.

Nel pomeriggio, come concordato, i congiunti del pensionato si sono recati nello studio medico e hanno consegnato la cifra di mille euro in contanti. I militari hanno seguito tutte le fasi passo passo e, una volta uscito dallo studio, hanno fermato il medico per un controllo.

Pensando che si trattasse di un controllo di ruotine per l’emergenza Covid 19, il medico ha mostrato subito l’autocertificazione, ma i militari cercavano ben altro. E, infatti, hanno perquisito l’automobile e nel bagagliaio hanno trovato i 1000 euro in contanti, le cui banconote corrispondevano a quelle fotocopiate in precedenza.

I carabinieri della Stazione di Cirò hanno, dunque, proceduto all’arresto del medico di 74 anni, per il reato di induzione indebita a promettere utilità.

Il medico, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Crotone come disposto dalla Procura della Repubblica di Crotone.