Ognuno di noi ha un ricordo, intimo e personale, di quel giorno che ha cambiato per sempre la storia della nostra città. Per qualcuno sono solo graffi, andati via dopo qualche mese, per altri cicatrici profonde che rimarranno per sempre. Io ero a scuola, al primo anno dell’Istituto Tecnico Commerciale Lucifero. Ricordo che la “Ragioneria” era rimasta chiusa qualche giorno prima perché il piazzale si era allagato a causa della pioggia, una cosa che succedeva spesso. Quel giorno eravamo già entrati in aula, dopo poco la pioggia si fece sempre più insistente e qualcuno iniziò ad andare via. La maggior parte, invece, rimase. Il piazzale iniziò a riempirsi e qualcuno degli ultimi anni aprì le porte per fare entrare l’acqua, nel tentativo di saltare qualche giorno di lezione. Nel giro di pochi minuti la situazione precipitò, molti genitori, compresa mia mamma, cercarono di raggiungere Ragioneria, Liceo Scientifico e il plesso del Magistrale per prelevare i propri figli. Una cosa pericolosissima, che solo un genitore può fare. Riuscimmo a salire in macchina, una Fiat Uno nuova, che nel giro di qualche secondo si allagò completamente. C’erano anche mio fratello ed un’amica. Quella macchina la perdemmo, senza neanche provare a chiedere i danni.
In quel fiume d’acqua arrivava di tutto, compreso grossi ceppi di legno. Riuscimmo comunque a raggiungere l’altra parte della strada, dove per certi versi sembrava non fosse successo nulla. Gli altri rimasero a scuola, a piani alti. Alcuni vennero prelevati addirittura con l’elicottero.
Le voci in città iniziavano a circolare: il ponte caduto, i primi dispersi, i quartieri totalmente devastati e la gente disperata. Ricordo la tv accesa, le dirette, ricordo soprattutto le persone che si aiutavano in maniera sincera. In questi anni diverse cose sono state fatte, ma molte ne mancano all’appello per rendere questo territorio sicuro davvero da quel punto di vista. Però sarebbe già tanto e recuperassimo quel sentimento di solidarietà che ci ha reso comunità vera, almeno per qualche giorno.