Alla vigilia di Atalanta-Psg, quarti di finale di Champions League, l’allenatore dei bergamaschi si racconta alla Gazzetta dello Sport e ancora una volta tiene a ribadire l’infinito amore che prova per Crotone e per i crotonesi.
Un amore ricambiato dalla città e dai tifosi che con Gasperini hanno vissuto momenti bellissimi. “Andai dall’altra parte dell’Italia, a Crotone, in Serie C, da solo, senza staff – racconta Gian Piero Gasperini a Luigi Garlando, inviato a Lisbona della Gazzetta dello Sport. Il preparatore atletico lo trovai in una scuola, insegnava ginnastica al mattino e al pomeriggio ci aiutava. Non ha mai smesso di farlo: Mimmo Borelli è ancora con me. Mi fece conoscere la sua preside e il marito Peppino, professore di latino e greco in pensione. Dava ripetizione a mio figlio Andrea che faceva il classico. Andammo ad abitare da loro. Io dormivo poco, Peppino pure. Si alzava alle 6 e mezza, mi preparava il caffè, mi portava il giornale Il Crotonese e facevamo colazione insieme su una splendida terrazza davanti al mare. Non aveva mai seguito il calcio. Cominciò allora, da pensionato. Allo stadio non mancava mai, veniva anche la preside. Al Crotone non avevo i comfort della Juve. Neppure il campo di allenamento. Per trovarne uno viaggiavamo ogni giorno in pullman per una trentina di km fino a Steccato di Cutro, lungo la litoranea 106, famosa per gli incidenti. Ma sono stati anni fantastici, di esperienze e soddisfazioni. Gente splendida, appassionata. Il Crotone ce l’ho nel cuore, come il Genoa”.
Dall’era Gasperini ad oggi molte cose sono cambiate al Crotone. Per esempio, la società adesso è proprietaria di un bellissimo centro sportivo con diversi campi e palestra proprio in città. Le due promozioni in Serie A con Juric e Stroppa sono il frutto di lavoro, programmazione e competenza. Quello che non cambia, e probabilmente non cambierà mai, sono la passione di dirigenti e tifosi e l’affetto con cui la gente di Crotone accoglie e coccola calciatori e allenatori: l’ambiente famiglia che molte volte ha fatto sì che il rendimento di alcuni calciatori fosse doppio.
Insomma da Gasperini ad oggi tante cose sono migliorate, ma passione, affetto, umanità e dimensione familiare sono rimaste esattamente come erano nel 2003-2004, quando l’allenatore di Grugliasco guidò i rossoblu alla seconda promozione in Serie B.