Sono passati alcuni giorni dalle elezioni regionali in Calabria e ancora non riusciamo a toglierci dalla testa alcune immagini. Le immagini in particolare di balli, danze, trenini a mo’ di Capodanno. I balli e le danze eseguite da donne e uomini del centrodestra alla notizia della vittoria elettorale: governeremo la Calabria. E via a tappi di champagne che saltano, trenini che sembrano quelli delle feste di fine anno, tarantelle e le note di Lorella Cuccarini con “La notte vola”.
Ho impiegato diversi giorni per metabolizzare quanto le immagini rimandavano. Tra i provetti “ballerini” c’erano anche un ex presidente del Parlamento europeo e un ex ministro della Repubblica italiana. Ora, siano chiari due concetti: il primo è che ognuno ha il diritto di festeggiare quello che gli pare e come vuole; l’altro è che questa è una semplice analisi di quanto la politica forse avrebbe bisogno di un ritorno all’etica, se mai quella italiana negli ultimi 25 anni l’abbia avuta.
Quei trenini, quei balli, coriandoli e champagne hanno restituito il senso di quanto valgano le elezioni regionali in Calabria. A parte che la storia recente dice quanto in questa regione chi governa non viene mai rieletto. Ma al di là di qualsiasi scenario politico, trovo davvero deprimente che i vincitori delle elezioni, quelli che da oggi dovrebbero governare la regione più difficile e complicata d’Italia, invece di analizzare quanto il voto dei calabresi gli abbia restituito, si inventino una festicciola da animatori di villaggio turistico. Più che una coalizione politica pronta a lenire le sofferenze dei calabresi, le immagini hanno restituito una classe dirigente a mo’ di animazione turistica. Non come se dovessero governare la Calabria, ma come se dovessero animare una serata dei villaggi di Tropea o Le Castella.
Evidentemente per qualcuno è iniziata. E per i calabresi?