Restano i sigilli al costruendo “Marina Park village” di punta Scifo che è ancora sotto sequestro, ma per effetto di un nuovo provvedimento del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, che, contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento non ha convalidato il sequestro d’urgenza dal sostituto procuratore Gaetano Bono. Il gip Ciociola non ha convalidato il decreto di sequestro d’urgenza emesso di iniziativa dal pm lo scorso 14 febbraio che aveva bloccato i lavori del cantiere a Capo colonna. I motivi sarebbero da nel mancato riconoscimento dell’urgenza e nell’insufficienza delle prove presentate a corredo della richiesta. Contestualmente Ciociola ha, però, emesso il nuovo provvedimento di sequestro preventivo dei terreni e del cantiere, ipotizzando i reati di abuso d’ufficio per i funzionari delle pubbliche amministrazioni (Comune, Provincia e Soprintendenza ai beni archeologici e paesaggistici) coinvolti nell’inchiesta; non per i reati che venivano contestati ai fratelli Armando e Salvatore Scalise, proprietari del cantiere in questione. Il gip ritiene non sia possibile confermare le ipotesi accusatorie formulate a carico dei due fratelli, accusati di lottizzazione abusiva, di aver realizzato attività edilizie in zona di interesse archeologico senza la prescritta autorizzazione degli uffici preposti alla tutela del patrimonio culturale, e di avere eseguito scavi senza la sorveglianza di personale tecnico-scientifico specializzato nel settore archeologico.
Crotone,
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