Sei persone arrestate, cinque ai domiciliari e una in carcere, altre 16 persone obbligo di presentazione in Questura. I particolari dell’operazione Sommelier sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Procuratore della Repubblica, Giuseppe Capoccia, il sostituto Alfredo Manca, il Questore Claudio Sanfilippo, il capo della Squadra Mobile, Nicola Lelario, il vice capo della Mobile Antonio Concas.
Sei mesi di indagine nelle quali gli uomini della Mobile hanno accertato centinaia di episodi di cessione di piccole dosi in ogni ora del giorno e della notte. Non si parla di un gruppo strutturato, ma una serie di soggetti che su due piazze differenti spacciavano droga. L’operazione è stata denominata Sommelier per via del fatto che la droga veniva richiesta facendo riferimento a bottiglie di vino.
Nelle attività di spaccio venivano impiegati ragazzini per lo spaccio di droga. In alcuni episodi è stata riscontrata la richiesta di cocaina direttamente ad una ragazzina di 13 che le riceveva per conto del padre. La droga in questi casi veniva ordinata indicando un numero di carabinieri: “Portami due o tre carabinieri”.
Il Procuratore Capoccia ha parlato di “indagine esemplare e importante e i numeri degli arresti e degli indagati non tragga in inganno. Piazza Umberto e Acquabona sono supermercati della droga, avevamo fatto richieste per oltre 25 persone, ma il Gip sorprendentemente non le ha accettate. Condotte criminose che si svolgono nel centro della città”.
Tra gli arrestati ci sono Leonardo Passalacqua in carcere, mentre ai domiciliari vanno Santo Cava, Orlando Genovese e Alfonso Carvelli, Domenico Berlingieri, Leonardo Passalacqua. La droga veniva spacciata anche su altre zone come Scandale e Papanice. Diverse decine le persone segnalate alla Prefettura di consumatori di cocaina.