“Ho sempre in testa l’insegnamento di mio padre che diceva sempre, prima di buttare qualsiasi cosa controlla bene perché potrebbe servire”. Ed è proprio nella città d’origine del padre e della sua famiglia che Mario Sposato tornerà dal 6 aprile al 12 maggio con la mostra “Tra dadaismo e nouveau réalisme”. Una mostra nella quale Mario Sposato porterà i suoi pezzi artistici più pregiati che fanno parte della sua notevole produzione sempre più valutata anche a livello internazionale.
Mario Sposato crea opere d’arte dai rifiuti, dalle cose che apparentemente sembrano non avere più nessuna funzione. Lui, invece, riesce a trasformare gli oggetti destinati alle discariche in creazioni di grande gusto artistico e intellettuale.
La mostra delle opere di Mario Sposato, curata da Anselmo Villata, sarà inaugurata presso il Maca (www.museaca.it), Museo d’arte contemporanea di Acri, sabato 6 aprile alle ore 18:00 e resterà aperta fino al 12 maggio nei seguenti orari: da martedì a sabato 9:00-13:00 e 15:00-19:00; domenica dalle ore 10:00-13:00 e 16:00-19:00, mentre resterà chiusa il lunedì.
“Acri è terra amata dall’artista originario della vicinissima frazione di Pagania Vallone Cupo. Terra natia e maestra. Dal ricco vissuto nel cosentino l’artista custodisce, infatti, ogni ricordo, dandogli voce grazie al suo talento. Insegnamenti di parsimonia, riuso, umiltà e ingegnosità che ancora oggi rimbombano implicitamente ed esplicitamente nelle sue opere. Forte è, infatti, il messaggio etico dell’arte di Mario Sposato che punta dritto sul riciclo indirizzandosi ad una società consumistica ancora poco attenta alle potenzialità dei, cosiddetti, rifiuti”.
Il Museo d’arte contemporanea di Acri è ospitato nel Palazzo Sanseverino Falcone nella omonima piazza.