Crotone,
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Il Crotone fa la storia: vittoria a La Spezia e ora a San Siro

Un super Crotone si prende la storia. La squadra di Ivan Juric vince per la prima volta allo stadio Picco di La Spezia dove aveva sempre perso nelle precedenti quattro occasioni. I rossoblu trasformano l’esordio in panchina di Mimmo Di Carlo in una serata amara per il neo tecnico spezzino. Ma quella di Ivan Juric non è una semplice squadra di calcio. L’allenatore croato ha trasformato questo gruppo in una famiglia, una tribù, un gruppo compatto e unito che non lascia niente al caso e dove anche chi non gioca festeggia come se fosse la vittoria più importante della vita. Bastava vedere i calciatori della panchina scattati in campo al triplice fischio di Barracani. Si sono fiondati sui compagni abbracciandosi tutti insieme con Tounkara che ha fatto almeno tre, quattro scivolate come se avesse segnato un gol. È una vittoria importantissima quella del Picco, la vittoria di una squadra che sta ancora maturando e che questa volta non ha lasciato scampo agli avversari. Crotone subito avanti con un rigore di Stoian. Ricci va via sulla destra in mezzo a quattro avversari, l’azione sembra ormai finita, ma il gioiello romano ne manda due al bar (era l’ora dell’aperitivo) torna sul sinistro e pennella per la testa di Stoian che viene anticipato con una mano da Milos. Baracani lascia proseguire, ma arriva la segnalazione dell’assistente e il fischietto fiorentino indica il dischetto. Stoian con qualche brivido infila il gol partita. Per tutto il primo tempo il Crotone controlla agevolmente, mentre per lo Spezia c’è tanto possesso palla. L’unico brivido lo fa correre Terzi che su calcio piazzato di testa devia quasi in gol, Cordaz in versione Buffon su Zidane alla finale mondiale del 2006, alza sopra la traversa bloccando in gola l’urlo del gol ai tifosi spezzini.
Anche nella ripresa il Crotone corre qualche pericolo solo su calci piazzati, per il resto la difesa rossoblu è granitica. Yao, a dispetto della sua giovane età, sembra uno che ha sempre giocato al calcio sin dalla nascita. Annulla Nenè, annulla Situm, annulla Rossi e poi gli attaccanti spezzini sono finiti. Claiton e Ferrari non lasciano un pallone agli avversari. Capezzi e Barberis sono due diesel che cominciano piano e poi ergono una diga insormontabile. Zampano a destra e Martella a sinistra controllano e appena possono affondano, come in apertura di ripresa quanto il barbuto esterno sinistro mette in mezzo per la testa di Ricci che da pochi passi fallisce il raddoppio. Budimir è un faticatore instancabile, non lascia in pace nemmeno le bandierine del calcio d’angolo e se fosse per lui presserebbe anche i tifosi in curva. Detto di Ricci resta Stoian, uno che quando ha la palla tra i piedi dà l’impressione che possa succedere sempre qualcosa di buona. Gli avversari lo sanno e lo raddoppiano se non triplicano. Quelli entrati dalla panchina hanno dato il loro contributo ad una vittoria che sa di storia, così come il contributo è stato fornito anche da chi è rimasto in panchina. Occhio a questo Crotone che a quota 31 comincia a far paura a tutti. E martedì appuntamento con un’altra storia: la prima della piccola Crotone a San Siro (quarto turno di Coppa Italia). Venduti già migliaia di biglietti del settore ospiti, arriveranno tifosi da ogni parte d’Italia per vedere questa meraviglia di formazione. Juric ha detto la cosa più saggia e bella che un tifoso possa sentire: “Dalla mia squadra voglio una partita di grande dignità”. Come dire, va bene la festa, ma in campo è un’altra storia. Appunto, un ‘altra storia da fare e da raccontare, comunque vada.