A Crotone ha lasciato un pezzo di cuore e tanti amici veri. Alessandro Florenzi sarà il grande ex della partita che porterà per la prima volta il Crotone allo stadio Olimpico e a giocare in campionato contro la Roma. Mai prima di mercoledì i rossoblù hanno affrontato i giallorossi. Il 26 luglio del 2011 Florenzi viene ceduto dalla Roma al Crotone in prestito con diritto di riscatto. Arriva in Calabria insieme a Stefano Pettinari, altro prodotto della Primavera giallorossa ed elemento sul quale Walter Sabatini puntava molto. Quello che, però, nessuna si aspettava, era l’esplosione di un talento puro e versatile come Alessandro Florenzi. Una stagione, l’unica giocata con una maglia diversa da quella della Roma, nella quale Florenzi inizia nel ruolo di terzino destro, messo lì dall’allenatore Menichini che non aveva nessuno in quel ruolo. L’esordio di Florenzi in B è di quelli che non si scordano, risultato a parte. Il 27 agosto 2011 segna il suo primo gol tra i professionisti di testa, portando in vantaggio il Crotone sul Livorno. La partita finirà 2-1 per i toscani. Poi si ripete contro il Padova nel 2-1 dei calabresi sui veneti. Nel frattempo la sua posizione viene spostata a centrocampo, come esterno di destra. Il terzo gol stagionale arriva il 17 dicembre nel finale di Crotone-Ascoli 1-2. Ancora un gol e ancora inutile il 21 gennaio 2012 nel 2-1 col quale il Varese espugna lo Scida. Poco dopo Massimo Drago rileva Menichini in panchina e per Florenzi cambia ancora la posizione in campo: esterno alto a destra e a volte trequartista. Quelli di Florenzi sembrano tutti gol inutili ai fini del risultato, visto che anche nella partita contro il Pescara, il centrocampista romano segna, ma la squadra perde ancora 2-1. Ma da qui in poi la musica cambia. Il Crotone scende sempre più in basso e l’11 febbraio rischia di sprofondare. Il Grosseto è avanti allo Scida per 2-1. Resta una sola azione da giocare. È un calcio di punizione da 25 metri: il ragazzino mette giù la palla e inventa una traiettoria a giro che si infila sotto l’incrocio dei pali, lo stadio viene giù e il Crotone sale su. E Florenzi si ripete sette giorni dopo nell’1-1 a Vicenza, questa volta di furbizia e scaltrezza visto che scaraventa di punta in rete un pallone vagante. Il 24 marzo il capolavoro nel 5-2 rifilato all’Albinoleffe: Gabionetta va via sulla destra e mette in mezzo, sforbiciata da album Panini di Florenzi e palla in rete. Apoteosi. Al contrario di Paganini, Florenzi si ripete e raddoppia. La giornata successiva a Padova arriva la prima doppietta: 15’ del primo tempo Galardo, Mazzotta, in mezzo per Florenzi e destro preciso che batte Perin. Passano sette minuti, Nicola Sansone mette il turbo si fa 60 metri di campo a velocità doppia, palla per Florenzi che di destra infila ancora Perin. È già l’idolo dei tifosi calabresi che lo acclamano ad ogni partita e lui ricambia con affetto, simpatia, impegno e talento. Diventa beniamino assoluto, però, quando al 23’ del primo tempo contro gli acerrimi rivali del Verona, Florenzi di destro fulmina Rafael (finirà 3-1). Undici gol e un campionato che gli vale tutte le attenzioni della Roma che non riesce a riscattarlo ed è “costretta” a comprarlo dal Crotone. Un predestinato, uno che era calciatore in testa dal primo giorno in cui arrivò in Calabria. Alla testa ha fatto seguire impegno, qualità tecniche e intelligenza calcistica rara. Tra i suoi più cari amici crotonesi c’è anche il suo ex capitano, Antonio Galardo, uno al quale Florenzi sarà sempre riconoscente per quanto gli ha trasmesso soprattutto fuori dal campo. Un legame forte e duraturo nel tempo quello tra Florenzi e Crotone, che mercoledì per la prima volta si ritroveranno da avversari.
Oltre alla Roma quest’anno ci saranno altre cinque prime volte per la società dei fratelli Vrenna: contro la Fiorentina, l’Inter, il Milan (anche se con i rossoneri c’è il precedente a San Siro di Coppa Italia lo scorso anno 2-1 dopo i supplementari), l’Udinese e la Lazio.