Crotone,
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Crotone-Inter 0-2: i rossoblù si fermano contro un super Handanovic

L’Inter fa possesso palla, il Crotone sciupa troppo e la squadra di Spalletti vince a otto minuti dalla fine con un’azione che lascia molti dubbi. Il Crotone c’è, direbbe il buon Guido Meda, ma ora è il momento di concretizzare ed essere più cinici. La squadra di Nicola ha giocato una partita tattica quasi perfetta, lasciando il pallino del gioco all’Inter, che però raramente è arrivata dalle parti di Cordaz, e colpendo in contropiede con Tonev. Una prestazione, quella dei rossoblù, che lascia ben sperare per il futuro con una squadra quadrata che lascia poco spazio agli avversari. Al Crotone, al quale già il pareggio sarebbe andato stretto, è mancato il gol, per bravura di Handanovic e per poca freddezza dei sui calciatori. Il dato del possesso palla dice che l’Inter ha tenuto il gioco in mano di più, ma le parate decisive le ha fatte il portiere sloveno, mentre Cordaz è rimasto praticamente inoperoso. Il gran lavoro di Budimir e Tonev in fase difensiva e quello di Barberis e Mandragora a centrocampo hanno imbrigliato la manovra della formazione di Spalletti che non è mai riuscita ad innescare i suoi attaccanti. Tanto è vero che il gol è arrivato a otto minuti dalla fine da un calcio di punizione ed una azione confusa in area calabrese con proteste vibrate nei confronti del meno che mediocre Banti di Livorno. Un arbitro che tenuto nel taschino almeno due volte il cartellino giallo per Gagliardini e per Vecino; che ha invertito punizioni, che ha innervosito i crotonesi; che non ha visto un calcio di Perisic a Martella nell’azione del primo gol interista, un arbitro meno che mediocre, dunque, come già detto. Del resto anche nelle precedenti partite di questo campionato il fischietto livornese non ha brillato. Così come non ha brillato tatticamente Spalletti al quale qualcuno dovrebbe consigliare o un corso accelerato di simpatia, oppure un bagno di umiltà nelle acque di qualche fiume gelido. La Russia forse non ha fatto del tutto bene all’allenatore toscano, del resto non si può mica pretendere molto dall’unico allenatore ad aver litigato con un monumento del calcio come Totti. Spalletti farebbe meglio, nonostante le quattro vittorie consecutive, a preoccuparsi del poco movimento senza palla dei suoi attaccanti, della poca velocità dei centrocampisti nell’uscire palla al piede e di altro. Certo per ora i numeri dicono Inter grande squadra, ma sarà vera gloria? Il Crotone c’è, l’Inter ha ancora bisogno di tanto altro per arrivare ai livelli di Napoli e Juventus.