Crotone,
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Caso Chievo, tutti i contorni di una vicenda grottesca

Ormai siamo alla farsa, anzi l’abbiamo oltrepassata abbondantemente. La vicenda Chievo forse è lo specchio della credibilità delle istituzioni sportive che dal 2006 ad oggi avrebbero dovuto mostrare maggiore credibilità e restituire la stessa ad un movimento che da anni non conta più nulla in Europa.

Un processo facile facile, con una mole di incartamenti da far rabbrividire procedimenti penali molto più corposi, ma che rischia di far diventare la giustizia sportiva italiana un’opera del teatro dell’assurdo.

Il Chievo, che deve per forza di cose seguire il destino già riservato al Cesena di -15 punti (considerato che il reato sportivo viene contestato in concorso), si salva per un cavillo burocratico sul quale vale la pena fermarsi un attimo.

Il presidente dei veneti chiede alla Procura federale di essere ascoltato e lo fa oltre i termini previsti. La Procura non lo ascolta e procede al deferimento.

Il 25 luglio il Tribunale federale emette una sentenza di penalizzazione per il Cesena e dichiara improcedibile il processo per il Chievo, rimandando gli atti alla Procura per espletare la procedura correttamente.

Primi quesiti, poi torneremo sull’iter.

  1. Il Tribunale federale fa riferimento ad un episodio praticamente fotocopia del 22 marzo 2018 che riguardava l’Ancona. Dunque, la Procura federale era a conoscenza che avrebbe fatto meglio ad ascoltare Campedelli, ma non lo fa ugualmente. Perché?
  2. Il Tribunale federale (presidente Riccardo Proietti) dopo 8 giorni dalla celebrazione del processo dichiara lo stesso improcedibile per un vizio di forma, ovvero il Procuratore avrebbe dovuto ascoltare Luca Campedelli.

Perché Proietti non ha stralciato la posizione del Chievo dichiarando l’improcedibilità dopo un giorno e proseguito nella sentenza col Cesena?

Questo avrebbe fatto guadagnare molti giorni e a quest’ora staremmo aspettando la sentenza di secondo grado. Anche perché il 26 luglio la Procura trasmette la nuova chiusura delle indagini. E qui continua la farsa. Basta leggere cosa scrive la Procura nella premessa del nuovo deferimento notificato oggi: “Vista la comunicazione di conclusioni delle indagini del 25.07.2018, ritualmente notificato, a seguito della restituzione degli atti da parte del giudicante, a tutti i soggetti interessati dalla pronuncia soprarichiamata in parte qua; dato atto che, a seguito della notifica della comunicazione di conclusioni delle indagini il Sig. Luca Campedelli, per il tramite del difensore, ha formulato istanza di essere audito ai sensi dell’art. 32 ter, commo 4, del C.G.S. e successivamente con nota del 30/07/2018 ha formalmente dichiarato di rinunciare alla richiamata istanza di audizione. precisando di riservarsi di depositare memoria sostitutiva entro il termine di due giorni decorrente dalla data fissata per l’audizione rinunciata, ex art. 32ter, comma 4. del C.G.S . preso atto che non è pervenuta alcuna memoria difensiva da parte dei soggetti avvisati”.

Nel frattempo arriva il sorteggio dei calendari di A e guarda caso alla prima giornata Chievo-Juventus. Come se non bastasse la Lega di Serie A, con una inopportunità che rasenta la strafottenza e la mancanza di rispetto per i tifosi veri di calcio, inserisce Chievo-Juventus come anticipo del 18 agosto, concedendo così ulteriori giorni di vantaggio alla società del presidente Campedelli.

Presidente Campedelli che in una intervista del 5 giugno 2018 a Telenuovo (Tggialloblu) parlava così:

Giornalista: Immagino che la cosa che le dà maggiormente fastidio è che si è cercato di individuare il Chievo come un po’ il capro espiatorio di tutta la situazione.

Luca Campedelli: Si, un po’ quello, ma….tempo al tempo, poi ci sarà da divertirci anche in altro….in ……(lunghissima pausa riflessiva nda)…in altri ambiti. (Guarda video)

Ecco, presidente Campedelli, ci spiega cosa ha voluto dire con questa frase? A chi si è rivolto? E perché usa questo linguaggio che sembra quasi annunciare conseguenze del tipo, attenti perché io posso dire ecc. ecc.? Non le sembra che abbia lanciato dei segnali ben precisi a chi doveva intendere? Be’ visti i risultati è possibile proprio che i destinatari abbiano inteso benissimo.

La giustizia italiana nel corso del tempo ha dimostrato che può succedere tutto e il contrario di tutto. Se per lei, Campedelli, va bene essere salvato con una penalizzazione in Serie A, faccia pure. Intanto, però, le dico che mi arrivano notizie di un gruppo di albergatori, ristoratori, e commercianti di Crotone si sono rivolti ad un pool di avvocati e commercialisti per quantificare il danno economico per la mancata Serie A. Calcolando sia i mancati introiti derivanti da questo, sia il mancato ritorno economico per la società rossoblù. Penso che una class action da 50-60 milioni di euro (compresi i diritti tv del Crotone) a questo punto sia inevitabile. Ah, dimenticavo, altri stanno preparando un esposto querela alla Guardia di Finanza nel quale sono allegati i vostri bilanci. Buon campionato a tutti….Buona Serie A….Forse!