Crotone,
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Mimmo Calopresti, regista green con anima calabrese, racconta il suo “Immondezza”

di Michela Bastone

Mimmo Calopresti è regista, sceneggiatore e attore cinematografico. Nasce a Polistena in provincia di Reggio Calabria, inizia la sua carriera all’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, per il quale realizza diversi documentari e cortometraggi, ma è il 1985 a portargli fortuna, anno in cui vince il primo premio al Festival Cinema Giovani di Torino con il video “A proposito di sbavature”. Gli anni ‘90 sono quelli della collaborazione con la Rai alla quale seguiranno il Nastro d’Argento per “La parola amore esiste”, l’incontro e la collaborazione con Nanni Moretti e decine di documentari, che raccontano storie di uomini e donne attraverso una vena narrativa che sembra una macchina fotografica che restituisce istantanee di vita reale senza essere edulcorata da filtri, ma terribilmente vera.

Mimmo Calopresti è uno dei protagonisti dell’iniziativa Keep Clean and Run (Pulisci e Corri), di cosa si tratta?

«“Keep Clean and Run – Pulisci e Corri”, è una vera e propria eco-corsa alla sua terza edizione,  promossa da Aica – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale – ed è realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare. Rappresenta l’evento centrale italiano di “Let’s Clean Up Europe”, campagna europea contro l’abbandono dei rifiuti ossia “littering”. Il lancio è avvenuto il 1 aprile dal Parco del Vesuvio e si è concluso venerdì 7 nel Parco dell’Etna, coinvolgendo quattro Regioni del Sud Italia: Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. “Rispetto agli anni scorsi, per il 2017 c’è stata una novità: ho avuto la fortuna di essere l’autore di un documentario che racconta “il rifiuto”».

Cosa descrive nel documentario?

«Questa volta è toccato al Sud essere protagonista di questa campagna di comunicazione, ed è stato emozionante raccontalo da un vulcano all’altro, dal Vesuvio all’Etna, attraversando montagne e coste, passando attraverso Comuni e parchi, sbirciando i cigli delle strade, i sentieri, visitando le scuole, parlando con le associazioni, ma soprattutto raccontando attraverso gli occhi della gente; tutti quei gesti quotidiani, che compiamo senza accorgercene, dal fazzolettino gettato a terra, alla bottiglietta d’acqua abbondonata nei parchi, ma che insieme concorrono a generare rifiuti».

Un messaggio quasi rivoluzionario di questa campagna è guardare non al bello ma al rifiuto. Come si fa a raccontare un rifiuto?

«Il documentario è elaborato sotto forma di denuncia, ma la vera rivoluzione sta nell’utilizzo dei social. I social sono una grande scoperta, di cui mi avvalgo da poco tempo, arrivano prima e in maniera più efficace rispetto a tutti gli altri mezzi di comunicazione: il mondo ha adottato una modalità di espressione più veloce, il nostro segreto, che facciamo questo mestiere, è cogliere il cambiamento e utilizzarlo per raccontare. Ci saranno alcune miniclip che verranno diffuse attraverso il profilo Instagram ufficiale dell’iniziativa e la pagina Facebook, e poi il lancio del corto».

 

Un calabrese che racconta il Sud: cosa l’ha colpita della Calabria?

«La bellezza. C’è un Sud incontaminato, ancora per certi versi vergine, fatto di giovani, ma anche di natura. C’è un Parco della Sila meraviglioso, in cui la natura è incontaminata e selvaggia; la bellezza al Sud deve diventare scoperta. La Calabria è bella come un film».

Un anticipazione del corto.

«Beh il suo nome sarà “Immondezza”, un titolo che si rifà ad un opera di Pasolini, che nel 1970 realizzò un documentario in occasione dello sciopero dei netturbini del 24 aprile con immagini della discarica di Roma e interviste ai netturbini».

 

Come ha trovato la Calabria? Come una bella Magara, una bella Civetta o come una bella Pacchiana?

«Mi piace questo termine Magara, ma mi piace paragonare la Calabria ad una bella signora, con una vitalità che mi sorprende ogni volta che la visito: le sue vie, le sue piazze, i suoi borghi, respiro i suoi luoghi, mangio il suo cibo. L’appuntamento è per questa estate nella bella Crotone».