Crotone,
Tempo di lettura: 2m 58s

La replica, Bossi sulle strutture sportive: “Scarso interesse delle società per le spese”

Riceviamo e pubblichiamo

“Gentile direttore

la presente si rende necessaria a seguito articolo apparso sulle pagine della vostra testata nella giornata del 13 giugno. Cercherò il più possibile di concentrarmi sul merito evitando ogni sterile polemica. Si parla di fallimento dell’amministrazione nello sport (in periodo di Covid, mi permetto di aggiungere). Partiamo quindi proprio dal Covid, emergenza nazionale. Fino a qualche giorno fa lo sport in Italia era consentito solo ed esclusivamente alle società impegnate in attività agonistiche. Ed è proprio su questa strada che da subito si è mossa l’amministrazione. Le strutture a rilevanza economica presenti in città, escludendo il Palamilone per i noti danni subiti a seguito dell’alluvione e su cui l’amministrazione ha stanziato opportune risorse per il ripristino, sono in realtà state messe tutte disposizione delle società di cui sopra. Sia il Palakrò sia il settore B sono attualmente utilizzate da diverse società (cito ad esempio la Pallamano o la scuola atletica Crotoniate). Il problema si riduce quindi alla piscina comunale, lo deduco anche dall’insistenza in materia nel vostro articolo. Quelli che nell’articolo vengono definiti annunci non sono altro che delibere di giunta e determine dirigenziali, atti amministrativi per intenderci. Le diverse interlocuzioni con le società interessate si sono arenate quando le stesse hanno mostrato poco interesse a sostenere le spese di riavvio dell’impianto per un utilizzo limitato ai mesi estivi. Sì, solo mesi estivi, perchè sarà necessario procedere all’affidamento dell’impianto in tempi brevi affinché sia fruibile a tutta la cittadinanza e non solo gli agonisti. Ma ciò non poteva essere fatto senza avere la contezza e la certezza di un superamento dell’emergenza pandemica, elemento non trascurabile vista la complessità di gestione di un impianto come una piscina olimpionica. Riaprire una struttura del genere in periodo di covid, con zero euro di bilancio sullo sport ereditati, chiusa da quasi due anni, non è nelle forze di alcuna amministrazione figuriamoci di chi vive in una condizione di blocco delle spese discrezionali. Questi elementi non solo sono stati ampiamente discussi con le società negli incontri ma sono nero su bianco nelle delibere di giunta e nelle determine dirigenziali, quelli che voi chiamate annunci. La complessità della situazione mettendo a sistema le diverse variabili: covid, impianto chiuso da due anni, spese di riavvio, bilancio del 2020 con zero euro per lo sport, spese discrezionali bloccate, bilancio 2021 non ancora approvato, dovrebbe perlomeno suscitare un’analisi piena e totale del contesto che la città di Crotone sta vivendo per via di situazioni ereditate insostenibili. Lungi dall’utilizzarlo come alibi, solo una mera constatazione delle difficoltà che con il lavoro instancabile di dirigenti e funzionari si stanno cercando di superare. Resta valido, ricordo, l’atto amministrativo che permette alle società impegnate in competizioni riconosciute di interesse nazionale di fruire dell’impianto sostenendo le spese di riavvio. Diversamente bisognerà attendere il bando che ripeto non poteva essere pubblicato fino ad oggi per via dell’emergenza nazionale e non locale. Certo, con 1.166.733,24 euro sarebbe stato più semplice riaprire una piscina comunale. Eppure le vecchie amministrazioni nonostante abbiano destinato tale somma per le utenze dell’impianto son riuscite addirittura a farla chiudere. Questo si che è un fallimento. Cordiali saluti”.

L’assessore allo Sport
Luca Bossi