“Nonostante le precarie condizioni di salute, non esitava, in uno slancio di generosa abnegazione, a soccorrere una bimba in procinto di annegare nelle acque del mare. Dopo aver tratto in salvo la piccola pericolante, veniva, però, colto da improvviso malore cessando di vivere”. Con questa motivazione il 6 giugno del 1981 il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, conferì la “Medaglia di bronzo al merito civile” a Giuseppe “Peppino” Mungari, l’arbitro crotonese che perse la vita l’11 agosto del 1979, salvando una bambina che rischiava di annegare. L’arbitro eroe, forse troppo presto dimenticato anche dai suoi concittadini, in uno slancio di grande generosità non esitò un attimo vedendo la piccola in pericolo. Peppino, così era chiamato da amici, familiari e conoscenti, aveva meno di 33 anni ed era stato un arbitro della seziona Aia di Crotone. A lui per un periodo fu intitolato anche un premio e fu organizzata un’amichevole allo stadio Ezio Scida di Crotone tra i rossoblù pitagorici e il Catanzaro di Carletto Mazzone. Poi tutto è finito nel dimenticatoio, nell’oblio. Con questo breve scritto, oggi CrotoneNews, a distanza di 39 anni dalla sua morte, intende rendere omaggio alla memoria dell’arbitro eroe che salvò una vita preziosa, senza pensarci nemmeno un secondo. Alla sezione Aia di Crotone non lo hanno dimenticato, e attaccata alla parete di una stanza c’è ancora la sua foto con il decreto del Presidente della Repubblica. Ecco magari le istituzioni locali potrebbero rendere omaggio alla memoria di un valoroso crotonese ricco di generosità.
Crotone,
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