Crotone,
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Frosinone-Crotone, rossoblu condannati da un errore di arbitro e Var

La sequenza delle infrazioni di Novakovich

Ci sono modi e modi di perdere e il primo Crotone targato Pasquale Marino non meritava di perdere ieri a Frosinone e, soprattutto, non meritava di perdere per come è avvenuto. E sgombriamo subito il campo, non è una questione di alibi.

Frosinone e Crotone calcisticamente se le sono date di santa ragione dando vita ad una bella partita, aperta, con occasioni da una parte e dall’altra, alcune delle quali clamorose. Quello che, però, non va giù è vedere come ben sei arbitri (direttore di gara, due assistenti, quarto ufficiale, Var e A-Var) con l’aiuto della super tecnologia non riescano a vedere quello che a tutti è apparso chiarissimo sin dalle primissime immagini.

Minuto 93 (pieno recupero), lancio in area crotonese, saltano in tre: Paz e Canestrelli per il Crotone, Novakovich per il Frosinone.

Palla che finisce sui piedi di Cicerelli e gol della vittoria per i ciociari.

Ora, chi ha giocato al calcio sa che se il pallone è colpito di petto in quelle condizioni non può fermarsi di colpo e cadere perpendicolarmente. Questo per il direttore di gara Abbattista che dopo le proteste dei crotonesi dice che non è mano, ma petto. L’errore più grave lo commette Doveri (ancora lui) al Var che, non solo non vede il chiaro fallo di mano di Novakovich (per ben due volte), ma ignora sia la trattenuta su Paz che la gamba in gioco pericoloso dell’attaccante di Grosso.

Sugli errori (alcuni davvero grossolani) e sulle capacità tecniche di alcuni arbitri, ci siamo già espressi in passato e per questo siamo finiti in Tribunali (per la prima volta una querela di 8 direttori di gara di Serie A, poi archiviata), ma viste le ultime uscite di allenatori, dirigenti e presidenti di Serie A e B, evidentemente siamo in buona compagnia. E pensare che c’è pure la tecnologia che dovrebbe aiutarli.