Riceviamo e pubblichiamo
“Il Prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, ha incontrato gli studenti e le studentesse del Liceo G.V. Gravina. L’incontro si inserisce in un percorso iniziato da mesi, con lo scopo di conoscere meglio il territorio della provincia e di sensibilizzare i giovani alla legalità, all’etica e alla cittadinanza attiva. Sin da quando, il 28 luglio 2017, è stata nominata Prefetto, Cosima Di Stani si è difatti impegnata, con grande abnegazione, a stabilire rapporti continui con i cittadini crotonesi.
Al suo arrivo alla sede centrale del Liceo G.V. Gravina, il Prefetto è stato accolto dall’esecuzione di due brani musicali interpretati da una rappresentanza del Liceo musicale, mentre il resto degli studenti attendeva nell’Aula Digitale.
La relatrice d’eccezione ha spiegato ai giovani e attentissimi interlocutori che il mondo del lavoro è cambiato radicalmente. Inseguendo percorsi di studio e professioni più intellettuali e quotate, si sono perse attività manuali come l’artigianato e l’agricoltura. Il prestigio sociale della laurea ha fatto scomparire, per intere generazioni, mestieri quali: il sarto, il falegname, il fabbro… Basti pensare che le imprese giovanili, nel Meridione, riguardano per l’80% la tecnologia. La dott.ssa Di Stani ha pertanto invitato a rivalutare le attività manuali, inserendole fra i settori d’interesse, esortando a conoscere e ad approfondire le nuove tecnologie e strategie di marketing, per ridare lustro a attività ormai dimenticate, anche in favore di produzioni di nicchia. Per stimolare gli studenti e le studentesse ad inseguire i propri sogni in maniera proficua, ha poi parlato della sua esperienza professionale, ricordando che, ancora oggi, in Italia, per l’universo femminile è molto difficile affermarsi: bisogna studiare, impegnarsi e sacrificarsi di più degli uomini. Le politiche a favore delle famiglie inoltre non tutelano fino in fondo la donna e gli orari di lavoro generalmente non rispettano il suo doppio ruolo di madre e lavoratrice.
Alla domanda se Crotone abbia in sé le potenzialità per risollevarsi, il Prefetto risponde che Crotone soffre di «isolamento geografico» a causa delle carenze infrastrutturali (strade, ferrovie, porto, aeroporto…), inoltre gli enti provinciali, negli ultimi tempi, hanno perso potere sia in termini economici sia in termini di competenze e questo ha complicato ulteriormente la situazione. Una delle domande si è concentrata sul degrado del centro storico e sulla presenza non sempre pacifica di immigrati. Il prefetto spiega che la soluzione per una riqualificazione del centro storico non può essere una militarizzazione massiccia. Bisognerebbe pensare piuttosto – come è successo a Bari – a concentrare attività economiche all’interno dei quartieri degradati: portare gente, turisti, investire, creare un clima vitale, secondo lei, rappresenterebbe una soluzione più vantaggiosa anche per generare un controllo indiretto e spontaneo fatto dai cittadini stessi, con lo sviluppo di una coscienza civica più matura. Pure le associazioni di volontariato possono stimolare la rinascita e accrescere la partecipazione dei cittadini, essenziale per lo sviluppo del territorio. Il prefetto, con grande generosità, ha lanciato agli studenti e alle studentesse un messaggio improntato all’apertura al mondo e allo sviluppo del senso critico, sottolineando che, per non impelagarsi in corruzione e voto di scambio, è essenziale una forte presenza di valori anche a livello famigliare. In ogni caso il problema che sta dietro all’arretratezza della provincia crotonese è la criminalità organizzata che ha relegato il territorio alla sudditanza al potere mafioso e alla corruzione. Se l’obiettivo della mafia è far sentire lontano ed estraneo lo Stato e offrire una protezione, a costi altissimi, il Prefetto di Crotone, attraverso il contatto con la popolazione, intende rinsaldare il ruolo delle istituzioni nel territorio, dando un segnale di speranza, partendo dai giovani che – anche attraverso l’incontro del 5 aprile al Liceo G.V. Gravina – hanno apprezzato e faranno tesoro delle attenzioni e dei consigli ricevuti”.