Le urne sono ormai chiuse da oltre 67 ore, ma in tre città italiane ancora non è stato ultimato lo spoglio delle schede elettorali per le elezioni comunali. A distanza ormai di tre giorni non è possibile sapere i risultati finali di Noicattaro, in provincia di Bari, e di Olbia dove manca da scrutinare una sezione. A Crotone, invece, sono nove le sezioni che non sono state ancora scrutinate e i cui seggi sono stati ricomposti al Tribunale, secondo quanto previsto dalla normativa. Tutto questo è quanto compare sul sito del ministero dell’Interno che non riceve aggiornamenti sulle sezioni, da questi tre comuni, da lunedì sera. Sembra di essere ripiombati indietro di almeno 40 anni quando, soprattutto dai Paesi dell’est e dell’America Latina, occorrevano giorni se non settimane per avere i dati definitivi delle votazioni. Il dato elettorale in molti casi è assodato, ma resta da stabilire con quali percentuali, e soprattutto i dati relativi alle preferenze, dalle quali dipende la composizione del Consiglio comunale.
Come se non bastasse occorre fare in fretta poiché una volta ottenuto il dato definitivo, e quindi ufficializzati i candidati che andranno al ballottaggio, dovranno essere comunicati entro la domenica precedente le votazioni di ballottaggio gli apparentamenti di lista. Tra presidenti di seggio impacciati, elettori confusi, schede contestate, rappresentanti di lista inferociti, candidati che reclamano dodicimila voti a fronte di poco più di un centinaio ottenuto realmente, al Tribunale di Crotone si aveva più o meno la stessa sensazione che si prova al mercato ittico di Catania. Una babele immensa con molto e duro lavoro del giudice delegato alle operazioni di scrutinio. Per fortuna lo stesso giudice dopo aver rintuzzato tutte le eccezioni è riuscito a riportare tutto nell’alveo della normalità, ma di fatto ancora manca il dato definitivo del voto di domenica scorsa.