Bilancio, mal di pancia ed elezioni.
La maggioranza in Consiglio comunale rischia di sfaldarsi all’esame per l’approvazione del bilancio. I mal di pancia sono molti e i numeri per l’approvazione dell’esercizio finanziario nei termini imposti dalla legge rischia di saltare.
Tanto più che, come era ampiamente prevedibile, la prima convocazione per questa mattina alle 11:00 non ha registrato la presenza dei Consiglieri nei numeri previsti dalla legge, anche se il presidente del Consiglio, Serafino Mauro, si è affrettato a dire che è colpa degli scrutini per le elezioni. Intanto ci sarebbe una frattura.
Una frattura che partirebbe da lontano, ma con ripercussioni nel recentissimo passato, come le elezioni europee e quelle in alcuni comuni della provincia. Secondo i ben informati molti consigliere avrebbero disertato una riunione convocata nei giorni scorsi nella sede dei Demokratici, il movimento della famiglia Sculco che sostiene la maggioranza in Consiglio.
Sculco che in questa tornata elettorale per le Europee avrebbero sostenuto il Partito Democratico per via degli accordi con il presidente della Regione, Mario Oliverio, che varrebbero la candidatura di Flora Sculco alle prossime regionali di novembre.
Gli stessi Sculco che, però, da voci raccolte avrebbero rotto l’asse con la sindaca uscente di Caccuri, Marianna Caligiuri, sostenendo il suo avversario Pasquale Loria.
Cosa che avrebbe infastidito, e non poco, un buon numero di Consiglieri comunali di Crotone. Così come avrebbe provocato diversi mal di pancia il sostengo del sindaco e dei suoi fedelissimi a Lorenzo Cesa di Forza Italia per le Europee di ieri.
Insomma un magma politico che rischia di provocare un terremoto non indifferente, a meno che, come sovente avviene, non si trovi la quadratura del cerchio su un do ut des di incarichi e candidature che in politica ha sempre un suo perché, soprattutto a queste latitudini. Di sicuro c’è che a prescindere da tutto, se la Giunta dovesse passare l’esame bilancio tra qualche settimana il sindaco sarà chiamato ad un rimpasto.