Quella che Crotone sta scrivendo in questi giorni è senza dubbio la pagina politica più triste della sua storia. No, niente pregiudizi, prese di posizione, attacchi mediatici, difese di partiti all’opposizione, anche perché, onestamente, c’è una opposizione da qualche parte? In Comune, alla Provincia o in Regione? Ma provo a raccontare con ordine e con dati alla mano quanto sta accadendo. Ieri sera il sindaco Ugo Pugliese, per dovere di legalità, doveva presentare al Consiglio comunale l’avvenuta nomina dell’ottavo assessore della sua giunta. Assessore nominato dopo tredici mesi dalle elezioni, dopo mesi di annunci e false partenze, dopo mesi di attese di tempi migliori. Salvatore, detto Rori, De Luca ha ricevuto finalmente il suo mandato lo scorso 21 luglio con deleghe all’Urbanistica, alle partecipate, ai programmi complessi e allo sviluppo urbano. E tenete bene a mente questa data. «Presento al Consiglio l’avvenuta nomina dell’avvocato Salvatore De Luca all’Urbanistica – ha detto ieri sera il sindaco in assise – ma viste le numerose polemiche dei giorni scorsi ho deciso di chiedere un parere “pro veritate” per decidere di conseguenza la sua posizione». Il sindaco faceva ovviamente riferimento alla presunta incompatibilità dell’assessore, visto che De Luca ha in corso un contenzioso con il Comune che risale al 2008, il motivo del litigio tra il Comune e il neo assessore è dovuto al fatto che questi vanti un credito di 263 mila euro per una consulenza fatta all’Ente quanto sindaco c’era Pasquale Senatore. De Luca però il 14 luglio ha presentato istanza al Tribunale di Crotone per rinunciare al credito in favore di un terzo soggetto, ed il 21 luglio (occhio a questa data) l’avvocato del terzo in questione compariva nella causa in oggetto. Sempre il 21 luglio l’avvocato del Comune Rossella Russo si esprimeva con parere negativo: De Luca stando al testo unico delle pubbliche amministrazioni e al codice di procedura civile non può fare l’assessore. Identico parere è quello del segretario Bruno Rosaspina, che in più aggiunge: senza una sentenza di un giudice che dichiari finito il contenzioso, De Luca risulterà sempre attore del procedimento attivo e per il quale è prevista udienza decisionale il prossimo 19 settembre. Ora le domande sono due: come mai un libero professionista, con un curriculum invidiabile e fama che va ben oltre il Comune di Crotone, decide di rinunciare a 263 mila euro per ricoprire la carica di assessore all’Urbanistica? Amore per la città? Può essere. Ma perché tutta questa fretta? Non si poteva a questo punto aspettare la fine di settembre? E ancora: non ci sono tra le conoscenze del sindaco e in quelle della sua parte politica professionalità altrettanto valide da non mettere il sindaco in un tale imbarazzo? E ancora: perché il sindaco non crede ai pareri del Segretario comunale e dell’avvocato del Comune? Perché è necessario spendere soldi pubblici per una parcella che sarà sicuramente esosa e avere un terzo parere? Che siano diventati improvvisamente incompetenti entrambi?
Ma mettendo da parte la “questione De Luca”, ciò che rende il quadro ancora più triste è l’inerzia del Consiglio comunale. Un Consiglio comunale muto. Raramente si è visto nella storia di questa città un Consiglio comunale in silenzio su questioni importanti come società partecipate, regolamenti vari ed eventuali, debiti fuori bilancio e variazioni di bilancio. Tre soli gli interventi registrati ieri: due dei 5 stelle e uno di una lista civica di opposizione. Vergognoso forse, imbarazzante senza dubbio. Non vogliamo insinuare che vi sia mala fede tra i consiglieri ma senza dubbio non hanno niente da dire, altrimenti lo avrebbero detto. E la conclusione di tutto ciò è stata la sospensione della seduta perché era venuto a mancare il numero legale. Salvo poi sentire voci provenire dai corridoi di presunti litigi in maggioranza che fanno sentire odore di crisi. Ma cosa sta succedendo? Dove sono i partiti? Dov’è il Partito Democratico? Ed è normale che Rosanna Barbieri, che di questa città voleva essere il sindaco, arrivi in consiglio e si alzi per andare via dopo pochi minuti e senza aver dato alcun contribuito alla seduta? Ed è normale che il suo partito non intervenga? E perché il Pd non si esprime su questa vicenda di De Luca? Procopio della lista “Crotone bene comune” ha invitato il sindaco e i consiglieri a dimettersi: «Non siamo qui per ratificare decisioni già prese altrove» ha detto, mentre il presidente del Consiglio lo invitava a rimanere sulla discussione del punto all’ordine del giorno. L’unica opposizione, a volte anche troppo timida, proviene dai 5 Stelle, che alla prima esperienza entrambi, Sorgiovanni e Correggia, sbattono contro un muro. Quel muro che non gli concede nemmeno la soddisfazione di un confronto, lasciando che gli interventi “contrari” si perdano nel nulla.
Ci sono Consiglieri dei quali ancora non si conosce nemmeno il tono della voce. In questo quadro di assoluto immobilismo si colloca anche un centrodestra più inesistenza di quella sinistra che evidentemente non è più rappresentata in nessuna sede tra Provincia e Comune. La destra latita, non si vede nelle pubbliche discussioni, non si sente sui giornali. Ed in questo c’è chi pecca di presunzione convinto che vincere le elezioni sia la strada per fare ciò che si vuole, ignorando i parametri di legge e il confronto con chi ha un mandato elettorale in mano per fare gli interessi della comunità.
E’ buio. Non è mai stato più buio di così.
Crotone,
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Crotone, il Comune impantanato tra nomina di De Luca, liti interne e minoranza Pd inesistente
