Le speranze dell’assessore Salvatore De Luca che il giudice della sezione Civile del Tribunale di Crotone potesse, ieri mattina, accogliere le sue istanze e liberarsi del fardello dell’incompatibilità alla carica amministrativa che ricopre dallo scorso 21 luglio, sono andate vane. Rimane infatti invariata la posizione di Rori De Luca sul quale pende l’incompatibilità alla carica di assessore proprio a seguito di un giudizio contro il Comune di Crotone la cui decisione è stata rinviata al 24 ottobre. Il decreto legislativo 267 del 2000, parla chiaro: chiunque abbia in corso un giudizio contro la pubblica amministrazione non può ricoprire cariche all’interno della stessa. Dunque De Luca ha fatto causa al Comune per un presunto credito di 263 mila euro relativo ad una consulenza fatta quando sindaco era Pasquale Senatore e per ottenere il quale ha citato in giudizio sia l’Ente sia la giunta ed il sindaco di allora, per il quale oggi rispondono gli eredi. Ieri mattina il giudice Alessandra Angiuli, dopo aver ascoltato le parti, ha rinviato la propria decisione al prossimo 24 ottobre. Data questa in cui si potrebbe avere la sentenza del contenzioso tra l’assessore all’urbanistica e l’Ente, ma, cosa più importante, l’Angiuli ha rinviato anche la propria decisione in merito all’istanza presentata dagli avvocati di De Luca di cessione del credito in favore di un terzo soggetto e quella di rinuncia agli atti del giudizio solamente nei confronti del Comune di Crotone. Richieste queste che secondo gli avvocati di De Luca dovrebbero far cadere la condizione di incompatibilità. In Tribunale, ieri mattina, è comparso anche l’avvocato Clausi difensore degli ex assessori Vincenzo Camposano, Salvatore Facente, Armando Riganello e Stelvio Marini, il quale, ai sensi dell’articolo 111 del codice di procedura civile, che regolamenta la cessione del credito a terzi, si è opposto all’estromissione di De Luca dal giudizio e ha chiesto al giudice di proseguire il processo con le parti che lo avevano iniziato.
Il sindaco Ugo Pugliese, dopo i pareri negativi sulla posizione dell’assessore da lui nominato da parte dell’avvocatura del Comune e del Segretario generale Bruno Rosaspina, si è appellato al Ministero dell’Interno, la cui risposta non è ancora arrivata.