I lettori di CrotoneNews ci perdoneranno se nella giornata di ieri non abbiamo fornito alcuna notizia sulla sfilata dei “carri armati elettorali” a Crotone. Il motivo è semplice: sapevamo sin dall’inizio che era una sfilata elettorale che doveva servire per sancire un patto tra la Giunta Pugliese, la famiglia politica di Enzo e Flora Sculco, e le truppe cammellate del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ovvero una parte del Partito Democratico, quella che si tura il naso davanti a tutto e tutti per intenderci. Pensate che i Giovani democratici di Crotone hanno minacciato dimissioni in massa se questo accordo politico-elettorale andasse in porto. Ora mi dispiace per i giovani, ma credo che facciano bene a prendere carta e penna e cominciare a scriverle queste dimissioni. Su cosa non volevamo fare pubblicità ieri? Sulle sfilate da nababbi e colonizzatori che arrivano nel posto più povero e cominciano a promettere, promettere, promettere. Vi ricordate il comizio di Totò “Antonio La Trippa” a Roccasecca? Ecco, ieri Crotone è diventata Roccasecca, solo che non abbiamo avuto un Antonio La Trippa che ci avvertisse sui pericoli “politici” che si corrono con una “santa alleanza” come quella sancita per le vie della città. Oddio, proprio per le vie no. Per esempio nella Sala Consiliare del Comune agghindata come per un matrimonio (e io pago, a proposito di Totò) dove non è avvenuta nessuna firma sull’Antica Kroton grazie allo sgambetto del Mibact, che ha ritenuto non appropriato quanto inviato dagli enti Comune e Regione e, secondo alcuni ben informati, avrebbe letteralmente impedito alla sottosegretaria Dorina Bianchi e a Mario Patamia, del segretariato regionale Mibact, di partecipare alla manifestazione perché non ci sarebbe stata nessuna firma. Ma il condottiero e combinatore Mario Oliverio, assistito da Ugo Pugliese e Flora Sculco ha continuato il suo tour delle nefandezze politiche. Lo aveva cominciato dall’aeroporto (ancora chiuso ai voli di linea), poi lo ha proseguito nell’infinito teatro, che non è del Foscolo, ma una eterna incompiuta con responsabilità che vanno indietro nel tempo e coinvolgono anche “color che agli infanti assistenza danno”. Nell’infinito teatro ha fatto da apripista l’assessore del risvoltino incompatibile con il resto degli abbigliati. Infine sul porto che non porta nessuno. Un porto che avrebbe bisogno di tanti lavori, di non essere spacchettato come una confezione di fazzolettini, ma che avrebbe bisogno di un Marina vero con posti barca e assistenza, e chi va per mare, soprattutto a vela, lo sa cos’è un Marina vero, basta andare 133 miglia al di là della piattaforma Eni. Ma il massimo è stato raggiunto nel pomeriggio dove nel “Parco Pitagora” (mai altro luogo fu d’uopo) Mario ha cominciato a dare i numeri (appunto) con Flora e Ugo novelli Talete a rimirar le stelle, che il pozzo non videro. Qui c’è gente che dice di aver assistito a scene “che voi umani non potete nemmeno immaginare: baciamani a donna Flora e riverenze a tutti gli altri con movenze di “servitor serventi”.
Il buon Giuseppe Pipita, collega e amico scrive su Il Crotonese: “Nel complesso sono 181 milioni di euro gli investimenti previsti o già cantierizzati. Innanzitutto la nuova ferrovia ionica: 397 milioni di euro per la velocizzazione e nuove vetture nella tratta ferroviaria tra Sibari e Melito Porto salvo e l’ammodernamento della Strada statale 106:
255,7 milioni di euro per interventi di adeguamento e messa in sicurezza di tratti da Crotone Passovecchio a Cirò, la variante dell’abitato all’aeroporto S. Anna.
Poi, gli altri investimenti specifici così articolati per settore:
Antica Kroton, 61,7 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione della città antica ed il rilancio dello sviluppo turistico e culturale;
potenziamento del porto, 10,5 milioni di euro sul “porto vecchio” per la prosecuzione del muro foraneo, il nuovo gate e ricostruzione del muro paraonde;
aeroporto: 2,9 milioni di euro di incentivi per nuove rotte aeree;
opere edilizie: 8,4 milioni di euro articolati tra 1,5 milioni per lo stadio, 3,9 per il teatro e 3 per il prolungamento del lungomare;
ristrutturazione e potenziamento tecnologico del presidio ospedaliero: 25 milioni di euro con fondi di edilizia sanitaria riprogrammati con il Patto Calabria;
reti idriche: 3,6 milioni di euro per il progetto di ingegnerizzazione;
impianti fognari e depurativi: 6,1 milioni di euro dei quali 2,6 milioni di euro per la rifunzionalizzazione degli impianti esistenti e 3,5 previsti per il superamento della procedura d’infrazione;
opere sull’impiantistica dei rifiuti: 5 milioni di euro per il potenziamento degli impianti esistenti; opere di bonifica ambientale: 30 milioni di euro articolati in 10 per la messa in sicurezza della discarica di Tufolo, 10 per la messa in sicurezza della discarica consortile ASI e 10 di altre aree pubbliche”.
Po po po po po, mamma a capa. Ora chi è ghiotto di queste vrasciole si faccia una scorpacciata, io preferisco quelle della domenica prima di pranzo.