Crotone,
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Crotone, possibili strade da percorrere: progettare il futuro e alzare il livello culturale

No, non è una novità ed era anche fin troppo facilmente prevedibile. Quello che sta accadendo alla città di Crotone altro non è che il frutto di quanto abbiamo “costruito” negli ultimi decenni.

Abbiamo continuato ad abbassare il livello culturale della città e della classe dirigente con la conseguenza che i mediocri sono sembrati giganti al cospetto di cotanta ignoranza.

Consegnare la città ad una classe dirigente che di elezione in elezione ha abbassato il livello culturale e politico della città, ne ha determinato uno stato di degrado sociale e materiale al quale ora sembra davvero difficile porre un freno, anche se appare necessario farlo per evitare la deriva finale.

Il vero problema è che se bisogna trovare dei responsabili, be allora lo siamo tutti.

Chi non si mette in gioco pur avendone le capacità e quindi non contribuisce alla crescita della città, e chi per propri interessi e non curante del suo livello politico e culturale occupa posti vuoti lasciati liberi dagli ignavi.

Non si capisce altrimenti perché una città dalle enormi potenzialità (lo sento ripetere da quando avevo 13 anni) sia ridotta in un cumulo di immondizia mentale e materiale.

Non basta riparare il tubo se la condotta si rompe ogni due giorni, ma occorrerebbe programmare, progettare e realizzare con fondi europei il rifacimento completo della rete idrica. Giusto per fare un esempio.

Un aforisma attribuito a Confucio recita: “Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per sempre”.

Basta con la logica dei picari, occorre sognare e progettare il futuro di questa città e occorre farlo per la sua stessa sopravvivenza e per dare una possibilità ai giovani che vorrebbero restarci, anziché scappare.

Bisogna che tutti facciano la propria parte e che il livello culturale, politico e critico della città venga elevato, altrimenti resteremo sempre una città sulla carta, ma un piccolo paesello governato da nani, ballerini e saltimbanchi. A chi non piacerebbe vivere in una città bella, ordinata e che conduca al bello? Bello ed efficiente e efficace, magari.
Progettare, programmare e realizzare, affidandosi a persone competenti, preparate e liberi da qualsiasi catena.

Il vero problema è che Crotone, nel suo piccolo, è lo specchio del Paese, ma prima o poi quelli bravi serviranno. Pensavamo lo avesse insegnato la pandemia e l’emergenza Covid: nei posti chiave e importanti se invece delle persone brave e preparate ci sono i mediocri e raccomandati muori. Questo ci aveva detto la pandemia, ma non siamo in grado nemmeno di capire questa facile lezione.