Riceviamo e pubblichiamo
“In Calabria si parla tanto di casi di malasanità ed in effetti diverse sono le denunce di pazienti che spesso devono affrontare una cruenta realtà che nega loro il sacrosanto diritto alla salute, sancito espressamente dall’art.32 della Costituzione italiana.
Oggi, al contrario, voglio parlare di un’esperienza positiva che ho vissuto pochi mesi fa e che mi ha permesso di tornare ad essere la donna sorridente di prima.
Tutto ebbe inizio a luglio, per una banale caduta che mi procurò la rottura del femore e che mi immobilizzò in un letto d’ospedale per più di un mese. Purtroppo, per varie complicanze, il necessario intervento fu più volte rimandato; in quel periodo di degenza soffrii davvero tanto; compresi che la vita può cambiare da un momento all’altro e mi convinsi che non sarei più tornata a fare lunghe passeggiate, a correre ed a ballare come prima.
Poi finalmente arrivò il giorno dell’intervento e poco dopo, in ospedale, mi comunicarono che avrei avuto bisogno di un lungo periodo di fisioterapia e mi consigliarono il ricovero a Cotronei presso la clinica San Giuseppe delle sorelle Baffa.
A pochi chilometri da Crotone, immersa nel verde, sorge appunto questa accogliente e funzionale struttura specializzata per anziani non autosufficienti e che si pregia di essere, nello stesso tempo, un presidio di riabilitazione estensiva extraospedaliera.
Ed è proprio in questa clinica che ho avuto modo di conoscere bene il personale medico e paramedico: eccellenti professionisti che oltre a curare con impegno, serietà e senso di responsabilità, donano al paziente qualcosa che è una delle migliori cure per il corpo e per lo spirito.
Parlo della dedizione profusa nello svolgimento della loro professione; dell’empatia che avvertono nei confronti di chi soffre per una malattia più o meno grave, della semplicità del linguaggio che utilizzano per spiegare bene, a noi pazienti, incomprensibili termini medici.
Parlo del calore umano che trasmettono mentre sei sottoposta ad esami, visite, prelievi e radiografie.
In poco tempo, grazie agli esercizi quotidiani eseguiti sotto la guida di qualificati fisioterapisti, con mio stupore e degli stessi operatori sanitari, le mie condizioni fisiche sono migliorate notevolmente: ho cominciato a muovere i primi passi, a prendermi più cura del mio corpo, a guardarmi allo specchio e ricominciare a sorridere e ad apprezzare la vita nonostante gli ostacoli e le difficoltà.
Il giorno delle dimissioni ho pianto per la gioia di tornare a casa, ma anche per la fortuna che ho avuto nel conoscere professionisti che, oltre a curarti con farmaci, adoperano la cura più efficace che possa esistere: il rispetto della dignità umana.
Natalina Riganello