Caro Direttore,
in questo ultimo anno, a causa dell”emergenza pandemica, enormi sacrifici sono stati fatti, il mondo intero si è piegato su se stesso.
In modo particolare tutte le attività culturali e sportive, come aziende e commercianti, costretti dai vari Dpcm a chiudere, inizialmente per limitare la diffusione del virus stesso, e ora purtroppo a chiudere definitivamente per le perdite economiche mai realisticamente risarcite. Siamo in una crisi economica e sociale che sarà lunga da digerire.
In questo ultimo periodo si stanno vanificando i tanti sacrifici fin qui compiuti e i pochi risultati positivi raggiunti, sia per la grande confusione che si sta generando per la campagna di vaccinazione, sia per le scelte delle restrizioni da applicare.
Speriamo di superare al più presto questo incubo. Siamo ritornati al punto di partenza, al marzo 2020, ospedali al collasso, i reparti di terapia intensiva affollati, gli operatori sanitari ritornano ad essere gli angeli delle corsie, dottori e infermieri stremati dai turni interminabili.
L’unica cosa che realmente è cambiata, è la compagine governativa, e l’assenza delle dirette tv del ex premier Conte. Si avverte quindi, un vuoto politico istituzionale come non mai, una programmazione vera d’investimenti fatta direttamente sui comuni, sulle attività produttive, sulla sanità e sulla scuola, per farsi trovare pronti il giorno in cui tutto finirà non esiste, e se esiste non l’avvertiamo. Per questo ci sentiamo ancora più colpiti e abbandonati a noi stessi, ma nello stesso tempo, questa realtà ci impone di fare comunque delle scelte per continuare a sperare che tutto ciò finirà.
Un governo così pieno di contraddizioni politiche non si era mai visto, l’incapacità dei partiti e della politica di guidare il paese fuori da questa emergenza è palese.
Le Regioni, come la Calabria, hanno difficoltà a gestire la campagna di vaccinazione, l’incapacità politica dell’attuale presidente del Consiglio non aiuta affatto un terra come la Calabria piena di ritardi strutturali, e se poi aggiungiamo il loro distacco dai territori e la loro incapacità di amministrare, il quadro è veramente molto desolante.
Per rimanere nella nostra città, assistiamo a questo immobilismo creato dalle divisioni interne laceranti dell’amministrazione Voce, aggiungiamo la divisione dei partiti perlopiù in gruppetti di persone, fa accrescere questo dramma in modo esponenziale, infatti non a caso, i partiti sono quasi tutti commissariati, i coordinatori di alcune forze politiche dalla sera alla mattina vengono azzerati, naturalmente questo servirà solo a ridurre sempre di più gli spazi di democrazia e di autonomia sulle future scelte da compiere, che in concomitanza con le prossime elezioni regionali, ci lasciano intendere che le sorti del nostro territorio verranno decise al di fuori dei confini della città.
Dobbiamo quindi, tutti insieme collaborare per creare una lobby a difesa del nostro territorio, alzare un muro a difesa di una nostra “autonomia territoriale” alzare la voce oggi per non essere sottomessi in futuro, contrastando da subito le prossime scelte imposte dall’alto.
Bisogna prendere atto che questa attuale amministrazione comunale è impantanata, il sindaco Voce e la sua giunta, oltre ad essere privi di lungimiranza politica, non riescono a trovare un clima sereno di dialogo al proprio interno.
Troppe cose non sono più rinviabili, l’inesperienza politica e amministrativa di alcuni e il controllo operato dalla Corte dei conti, sono soltanto un alibi per giustificare questo immobilismo. Credo che non sia più possibile rinviare la discussione per una nuova compagine governativa di rilancio del programma elettorale che ha portato Enzo Voce alla guida della città, che sia più autorevole e attrezzata per le prossime sfide che la nostra città dovrà affrontare nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Franco Mano