Seminare il futuro, tornando ai metodi tradizionali di semina e di utilizzo di colture naturali, biologiche. Anche quest’anno, per la quarta volta e nonostante le cattive condizioni meteo delle scorse, l’iniziativa si è svolta a Isola di Capo Rizzuto, grazie alla cooperativa Terre Joniche –Libera Terra. Lo scopo è quello di ripetere tutti insieme un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo: quello della semina a mano.
L’iniziativa, promossa da EcorNaturaSì, a Isola di Capo Rizzuto ha avuto una location particolare, ovvero localitá Cepa (Strada Provinciale 47), sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta e affidati in gestione alla cooperativa “Terre Joniche –Libera Terra” nel 2012 dall’Amministrazione guidata da Carolina Girasole.
Ad accogliere i tanti partecipanti, famiglie, bambini, cittadini appassionati e curiosi, c’erano i membri della cooperativa con il presidente Raffaella Conci che ha letto il messaggio di benvenuto e i motivi della giornata dedicati alle colture biologiche. Una giornata che è servita per trascorrere del tempo in compagnia, all’insegna del bio appunto, a difesa della biodiversità, del rispetto per la terra e della tutela dell’ambiente.
Tutti i partecipanti hanno collaborato alla semina a mano di grano biologico, proveniente da un processo di selezione che rinuncia all’uso degli ibridi e alla manipolazione genetica.
A tutti poi è stato offerto un buffet con prodotti biologici preparato dai soci di Terre joniche – Libera terra. Tra i tanti ospiti alla Cepa anche molti cani, alcuni dei quali in cerca di adozione. Insomma una vera semina per il futuro e non solo semina materiale.
Crotone,
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Si semina il futuro sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta
