Ma voi, quando stendete i panni, li strizzate pure? E fate cadere l’acqua sulla pubblica via o nel sottostante balcone del vicino o sulla sua finestra o sul suo davanzale? E non vi è successo niente? Non avete litigato, per caso? No, perché sta cosa è successa e ha dato origine a innumerevoli litigi finiti qualche volta perfino in tribunale! Onde evitare problemi, ci sono città e condomini che anche per salvaguardare l’estetica e il decoro dei palazzi pongono una serie di divieti tipo quello di stendere panni e anche, orrore!, strizzarli sulla pubblica via. Comprensibili divieti anche perché nelle città d’arte pare che i turisti non vogliano essere disturbati dalla visione di mutande e calzini e altro sui balconcini Liberty o del Rinascimento, figuriamoci su quelli medievali né amerebbero, ovviamente, essere bagnati da panni che colano acqua. Non si fa! Pare brutto.
A Crotone, che non è una città d’arte è il buon senso dei cittadini tuttavia che a volte rimedia all’inesistenza di regolamenti per il decoro urbano… mentre altri, la maggior parte, non sa assolutamente cosa sia ‘sto decoro urbano. Fatto sta che il problema principale a questo punto è la strizzatura dei panni e qui ci serve un po’ di pratica. Ora, se fate il bucato con la lavatrice e impostate la centrifuga al massimo… i panni non scolano, se viceversa li lavate a mano e non avete braccia muscolose né un marito boscaiolo, e be’… i panni “cacciano” l’acqua che precipita per la forza di gravità e dovete raccomandarvi al sole: se c’è e a Crotone le ore di sole sono uno sproposito, in un’oretta il panno è pronto ad essere riposto nell’armadio. Diverso discorso per la lana. E lo faccio un’altra volta.
Gentile da Rocca