Crotone,
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L’uomo che dorme nella spazzatura: gli effetti del capitalismo a Crotone in uno scatto fotografico

La foto scattata da Daniele Sorrentino

Se tu penserai e giudicherai da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo

(La città vecchia – Fabrizio De André)

Potrebbe sembrare un ossimoro parlare di effetti del capitalismo in una città con i più bassi indicatori economici come Crotone. Potrebbe, ma non lo è.

Lo scatto fotografico che abbiamo ricevuto questa mattina dal nostro lettore, Daniele Sorrentino, restituisce l’immagine di uno status che si vive in tante città occidentali.

C’è un uomo sdraiato su uno dei tanti materassi abbandonati ai cassonetti dei rifiuti. Il cielo sopra di lui è plumbeo, mentre sono in bella vista cartoni di note marche di bevande, lasciati fuori dai bidoni della spazzatura. Siamo a due passi dalla movida crotonese, a pochi metri dal lungomare che la sera si riempie di giovani. Siamo anche a pochi passi da piazza Berlinguer (altro ossimoro?). L’edifico verde alle sue spalle è la sede di una Banca, mentre a pochi metri da lui ogni sera centinaia di ragazzi vivono la movida da giovani occidentali.

La foto ci è arrivata con la richiesta di far notare a chi di competenza se fosse possibile aiutare quell’uomo, dargli una mano. Molti diranno che è il solito straniero che la sera beve un po’ troppo e che dorme da quelle parti all’addiaccio, ogni sera, ogni notte. Probabile sia così, ma quanti di noi hanno scambiato due chiacchiere con lui e hanno cercato di capire cosa gli passa per la testa?

Al di là di qualsiasi interpretazione resta l’immagine forte di un essere umano che dorme su un giaciglio di fortuna, in mezzo all’immondizia, a due passi da una Banca e ad altrettanti passi dallo struscio e dalla movida crotonese. I cartoni del consumo in bella vista. Potrebbe essere qualsiasi città d’Italia o occidentale, la sostanza cambierebbe davvero poco.

Questa è semplicemente la nostra interpretazione per una chiave di riflessione.