Crotone,
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Crotone, un mese fa la scomparsa di Michele Alampi: fu il pioniere del calcio femminile

Una formazione del Crotone femminile e nel riquadro Michele Alampi

Ci sono uomini che in silenzio, con grande dignità e con mezzi propri, hanno in qualche modo segnato un’epoca nella storia recente di Crotone. Uomini che spesso preferiscono non apparire, non voler a tutti i costi una ribalta.

Uno di questi è stato Michele Alampi, imprenditore e pioniere del calcio femminile, scomparso esattamente un mese fa all’età di 81 anni. Imprenditori nel campo dei pneumatici, insieme al fratello fondarono, alla fine degli anni Settanta, una squadra di calcio dilettantistica l’Alampi Gomme. Una squadra che viaggiava tra Terza e Prima Categoria, ma che ha dato la possibilità a tantissimi giovani crotonesi di praticare sport. Tanti giovani che oggi sono uomini, padri di famiglia che non hanno mia dimenticato quelle giornate belle e spensierate ad inseguire un pallone e trovare nuovi amici. Giovani che oggi da adulti sono diventati anche bravissimi e famosi, come il preparatore atletico dell’Atalanta Mimmo Borelli, che proprio con l’Alampi Gomme cominciò a tirare calci al pallone in una squadra.

Michele Alampi, però, fu anche colui che dal nulla, nei primissimi anni Ottanta, si inventò letteralmente una squadra di calcio femminile a Crotone.

Un’avventura che dimostra ancora una volta quanto fosse all’avanguardia Crotone. Erano ancora anni di benessere economico, con le fabbriche che funzionavano a pieno ritmo e molte famiglie non avevano problemi di reddito.

Michele Alampi dal nulla creò l’Associazione Calcio Femminile Crotone. Una squadra che nel giro di pochi anni vinse il campionato di Serie C e approdò in Serie B. Il sabato pomeriggio la Tribuna coperta dello stadio Ezio Scida era sempre piena fino al limite della capienza. E anche in questa squadra sono cresciute ragazze che oggi sono donne, come Patrizia Lumare che allena una squadra di calcio a 5 femminile nella Bergamasca, oppure la compianta Giovanna De Cicco che con la maglia della nazionale italiana parò un rigore contro una rappresentativa turca.

Altri tempi, altri modi di vivere, di divertirsi: centinaia di giovani, uomini e donne, cresciuti con un pallone, con la maglia di calcio addosso e grazie a Michele Alampi.