“Anche Maria di Capocolonna è nera ed è venuta dal mare”. Questo il cartellone appeso al collo di un partecipante che ha aperto ieri sera la manifestazione contro il decreto sicurezza, proposto dal ministro Salvini e approvato dal Governo. Ma prima di essere una manifestazione contro, quella di ieri sera a Crotone, è stata una manifestazione per. Per l’umanità, per restare umani in un momento storico difficile da questo punto di vista in Italia.
Centinaia di crotonesi hanno sfilato per viale Regina Margherita e Piazza Umberto fino ad arrivare in piazza Duomo dove i ragazzi della parrocchia di Papanice hanno letto alcuni passi del Vangelo. Poi è stata data lettura di un messaggio per tutti i manifestanti di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Particolarmente significativa la lettura di una lettera inviata ai manifestanti dalle suore di clausura del convento delle Carmelitane scalze di Capocolonna. “Non possiamo essere con voi fisicamente, ma ci siamo” il senso che le suore hanno voluto dare alla loro missiva. In prima fila c’era anche Mustapha El Aoudi, il marocchino che ha salvato la vita alla dottoressa Calindro affrontando il suo aggressore mentre la colpiva con un cacciavite.
Crotone ha risposto presente e ha dato un bel segnale di umanità, con qualche nota stonata. Non è mancata, infatti, la solita passerella politica che forse poteva essere evitata semplicemente chiedendo a chi si palesa solo quando ci sono le telecamere e su temi dei quali non si è mai interessato, di fare un passo indietro e di non tenere lo striscione di apertura. Per rispetto di chi, invece, per tutto l’anno cerca di dare risposte ai tanti migranti. Risposte che le istituzioni non solo non riescono a dare, ma spesso ignorano.
I cittadini hanno manifestato, alcuni politici hanno sfilato, ma al netto di questo la risposta della città c’è stata.