Vaccini, scuole e programmi per continuare a gestire l’emergenza. Sono questi i temi trattati questa mattina dal commissario straordinario dell’Asp di Crotone Domenico Spirlì. Che ha iniziato snocciolando i numeri della fase 1 delle vaccinazioni, che ha riguardati i sanitari, ma anche coloro che lavorano all’interno delle strutture sanitarie, nelle Rsa o hanno un contatto con il pubblico. Sono però rimaste fuori ancora diversi soggetti, tra cui medici di continuità assistenziale (guardie mediche) e di famiglia. All’Asp di Crotone avrebbero dovuto consegnare circa 5800 dosi, ne sono arrivate poco più di 3600. Questo ha lasciato quindi fuori qualcuno, anche perché il carico arrivato questa mattina è di 195 fiale, ognuna delle quali contiene sei dosi che serviranno per iniettare la seconda dose a chi ha già ricevuto la prima. Come ha ammesso lo stesso Sperlì non ci sono ancora date certe sulle prossime forniture, anche se si spera in qualcosa nella prossima settimana.
Una volta terminata la prima fase si passerà alla seconda, che riguarderà gli ultrasessantenni. Che nella provincia di Crotone sono “15290, di cui 3056 ultraottantenni”. L’incertezza relative alle date in questo caso aumenta ancora di più, visto i ritardi annunciati a livello nazionale nella consegna dei vaccini. “Coinvolgeremo i Comuni” ha annunciato Sperlì, che ha voluto anche ringraziare tutto il personale impegnato nella prima fase.
Rimane comunque un po’ di perplessità sulla gestione delle chiamate, visto che c’è stato qualcuno, comunque appartenente alle categorie che ne avevano diritto, che si è presentato di sua spontanea volontà ricevendo comunque la prima dose di vaccino. Chi non lo ha fatto, così come avevamo anticipato qualche giorno fa su questa testata, è rimasto fuori, almeno per ora.