Le cose sembravano iniziate bene, ma poi ci si è persi in un bicchiere d’acqua. Anzi, in una fialetta. Questa mattina se ne sono occupati anche i colleghi de Il Crotonese in un articolo molto dettagliato, in cui hanno descritto come ha funzionato la prima parte della campagna vaccinale nella provincia di Crotone. O meglio, come non ha funzionato. Perché se la parte iniziale, con la registrazione ad un apposito portale realizzato dall’Asp di Crotone sembrava una cosa buona e giusta, le buone intenzioni si sono fermate li. Dopo le prime chiamate per i medici sono iniziati i problemini. Medici smemorati e poco attenti, che hanno “indicato in maniera errata” il proprio numero di telefono sul sistema o che “non hanno risposto alla chiamata dei medici”. C’è però chi ha verificato e non ha ricevuto nessuna chiamata, così come c’è chi ha verificato la correttezza del proprio numero, che è nel sistema e quindi facilmente verificabile. Da queste “mancate risposte” si è arrivati ad una sorta di scorrimento, in cui hanno ricevuto la prima dose del vaccino anche le persone “esposte al pubblico”, dell’Asp e delle cliniche private. Il risultato è che parte dei medici di famiglia e della continuità assistenziale, le guardie mediche che si recano giornalmente nelle case per le visite domiciliari, sono rimasti fuori dalla vaccinazione e oggi, visto che le dosi in arrivo servono per il richiamo “non si sa quando arriveranno le altre”. Della serie andate in guerra, ma senza armi. Tanto è colpa vostra, che non rispondete al telefono o indicate numeri sbagliati.
Crotone,
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