Dal carcere ai domiciliari, questa la decisione del Tribunale della Libertà di Catanzaro, sull’istanza presentata dai legali di Nicodemo Parrila, ex sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone, finito in manette nell’operazione Stige condotta dalla DDA contro la cosca di ndrangheta Farao-Marincola.
Ancora non ci sono le motivazioni, ma secondo gli avvocati difensori Giuseppe Aloi ed Ornella Nucci, il TdL ha riqualificato l’ipotesi accusatoria, ritenendo non sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per la partecipazione intranea di Parrilla. In pratica potrebbe essere stato valutato il concorso esterno in associazione mafiosa e non il reato di associazione mafiosa.
“Un primo passo importante – dicono gli avvocati Nucci ed Aloi – perché la prima tesi dell’accusa non regge al vaglio del tribunale del Riesame. Attendiamo di leggere motivazioni del provvedimento e vedremo i passi successivi. È importante che sia venuto fuori che non ci sono elementi di gravità indiziaria che potessero far ritenere esistente il reato di partecipazione alla associazione mafiosa” questo è quanto dichiarato dal legale.