Crotone,
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Sono anni che hanno dichiarato guerra alla meraviglia di Sovereto

Gli ultimi due incendi a Sovereto

foto: CrotoneNews

Chiediamo al Commissario di Isola Capo Rizzuto di inserire subito la pineta nel catasto degli incendi

È stato un vero e proprio attacco programmato. Hanno aspettato la tramontana, il forte vento da Nord, per appiccare incendi ovunque, in qualsiasi posto possibile. Ci eravamo tutti rallegrati di come fosse andata l’estate sul fronte degli incendi, invece, nel primo giorno di vento forte, mani criminali hanno deciso che era arrivato il momento di distruggere, deturpare, annientare. Esattamente come avviene ogni giorno nei loro cervelli. Si tratta di atti criminali che come tali vanno perseguiti. Vanno cercati i colpevoli che hanno messo a rischio la vita di migliaia di persone, da Lampanaro a Farina, da San Giorgio all’ex sito industriale di Pertusola dove è stato necessario deviare il traffico automobilistico per evitare che qualcuno ci lasciasse la vita. E poi lo sfregio più grande: la pineta bellissima, meravigliosa di Sovereto. Una delle spiagge più belle dell’intera Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”. Luogo magico dove anche le tartarughe marine ogni tanto fanno capolino. Spiaggia di gigli bianchi, specie protetta, come protetta è tutta l’area di Sovereto. Prima Sic (sito di interesse comunitario) ora trasformate in Zsc (zone speciali di conservazione) la cui gestione è stata affidata dalla Regione Calabria all’Amp “Capo Rizzuto”. Sono anni che la ‘ndrangheta e imprenditori senza scrupoli hanno messo gli occhi su questo angolo di paradiso che d’estate diventa una meraviglia da gustare. Sono anni che questa zona viene presa di mira da incendi nella quasi totalità dolosi. Eppure ci sono gli strumenti per proteggerla definitivamente e per far passare la voglia agli speculatori e alla ‘ndrangheta di impossessarsi della bellezza di Sovereto. C’è la legge quadro numero 353 del 21 novembre 2000 le cui disposizioni sono “finalizzate alla conservazione e alla difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile per la qualità della vita”. La legge prevede che a partire dal giorno della segnalazione dell’incendio da parte della autorità preposte, i sindaci inseriscano i fogli catastali interessati dalle fiamme nel “catasto degli incendi” così facendo, come previsto dalla legge, si “vieta, per dieci anni, la costruzione in zone boscate o pascoli percorsi dal fuoco”.

Ora, al di là delle leggi, resta lo scempio che viene compiuto ogni anno ad un patrimonio di bellezza naturale da mozzare il fiato e del quale possono goderne tutti coloro che vogliono. Sarebbe troppo crudele per gli occhi e per il cuore percorrere oggi quei luoghi che ancora bruciano e che appaiono come paesaggi lunari. Resta, invece, il dato di fatto di atti criminali contro la bellezza e l’umanità. Chi non è in grado di accogliere la bellezza e la meraviglia di questa terra non ha diritto a viverci. Per questo l’invito a questi trogloditi è quello di lasciare prima possibile la Calabria e trasferirsi su un altro pianeta, magari dove già brucia tutto.

L’altro invito è al Commissario straordinario del Comune di Isola Capo Rizzuto, che inserisca prima possibile la zona di Sovereto percorsa dal fuoco nel catasto degli incendi, per proteggerla dai criminali e dagli affaristi senza scrupoli i cui interessi spesso coincidono con quelli delle consorterie di ‘ndrangheta. Quella contro Sovereto è una guerra dichiarata da anni, ma finché ci saranno persone pronte a resistere e a conservare la bellezza della natura per poterne godere in simbiosi con la stessa, i signori del fuoco non avranno possibilità alcuna di impossessarsi di quest’angolo di paradiso terrestre.