La Guardia di Finanza sapeva già dal giorno prima che quel caicco era carico di migranti. A rivelarlo questa mattina è Repubblica, che fa riferimento ad un appunto vergato a mano da un ufficiale della GDF poco dopo l’avvistamento fa parte di Frontex attraverso l’aereo Eagle 1.
Una circostanza che smentisce le ricostruzioni ufficiali fatte fino ad ora, compresa quella del ministro dell’Interno Piantedosi.
Un appunto che, secondo la ricostruzione di Repubblica, sarebbe “sparito”, una segnalazione che però avrebbe dovuto innescare un intervento Sar e di conseguenza l’uscita dei mezzi delle Capitaneria di Porto. Cosa che non è avvenuta. Ad uscire sono invece quelli della Guardia di Finanza, che avrebbero aspettato il caicco nella zona di Capocolonna, in attesa che entrasse in acque italiane. Fino a quando non rientra per fare benzina e poi tornare. Viene anche riportato che negli stessi minuti viene “Contattata Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, riferisce di essere a conoscenza del natante” ma che non predispone alcuna uscita in quanto non è stato attivato il Sar.
Sembra quindi che tutti sappiano qual è la situazione. Dopo il rientro definitivo dei mezzi della GDF intorno alle 3.30 la “La Capitaneria di porto di Reggio Calabria, alla richiesta se avevano unità pronte a muovere, comunicava che non avendo ricevuto richiesta di soccorso e non avendo certezza della presenza di migranti a bordo, e che l’imbarcazione sta navigando regolarmente, non hanno predisposto uscita di unità navale”.
Il resto, purtroppo, lo conosciamo tutti.