“A seguito dell’effrazione compiuta presso il Park and Ride nell’immediatezza sono intervenuti gli uomini della Polizia Locale che hanno rilevato che non sono state asportate biciclette presso la struttura. Allo stesso tempo l’amministrazione ha attivato gli operai comunali per il ripristino del vetro danneggiato. Nel condannare il gesto l’Amministrazione comunica che a breve sarà pubblicato il bando per la gestione della struttura che sarà così nuovamente disponibile per la comunità cittadina”.
Questo il comunicato stampa del Comune di Crotone in relazione all’effrazione avvenuta nei giorni scorsi presso la sede del Park and Ride.
Erano in tutto 48 le biciclette acquistate dal Comune (tra elettriche e muscolari), cinque delle quali erano state poi cedute in comodato alla Questura di Crotone.
Un servizio, quello del Park and Ride, che per 18 mesi aveva funzionato alla perfezione grazie ad una convenzione con Ciclofficina Tr22o e con elogi arrivati anche dall’estero. Poi il black out totale, la chiusura del Park and Ride e le biciclette lasciate lì a prendere polvere e a restare inutilizzate.
L’effrazione dei giorni scorsi alla sede del Park and Ride non fa altro che accendere i riflettori su un servizio pubblico che funzionava e che ad un certo punto è stato bloccato e mai più riattivato. Beni pubblici, acquistati con i soldi dei contribuenti, lasciati a marcire ed un ottimo servizio che non esiste più.
Il dilemma quindi non è, a questo punto, se sono state asportate furtivamente biciclette (sembra di no, indaga la Polizia Locale), quanto perché questo bene e questo servizio non siano ancora stati riattivati a due anni dalla chiusura.