Crotone,
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Omicidio Tersigni, per la Procura il mandante è Oliverio che assiste all’agguato e nella fuga incrocia la madre della vittima

Il killer vestito di scuro e Oliverio in chiaro in piazza Albani

Sono tanti i momenti inquietanti ricostruiti dalla Polizia nell’agguato che è costato la vita a Giovanni Tersigni. La prima è che Oliverio dopo aver organizzato l’agguato ne prende parte assistendo in prima persona a quanto accade in piazza Albani. Poi, mentre va via dal luogo del delitto, incrocia la mamma di Tersigni e le passa a pochi centimetri.

Secondo le indagini della Squadra Mobile della Questura di Crotone, sarebbe stato Francesco Oliverio ad organizzare l’omicidio di Giovanni Tersigni, avvenuto la sera del 7 settembre scorso in piazza Albani, nel centro storico di Crotone. Ma Oliverio avrebbe assistito personalmente all’agguato. A sparare almeno 4 colpi di pistola contro Tersigni, stando alle risultanze delle indagini coordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica di Crotone, Pasquale Festa, sarebbe stato Cosimo Berlingieri. All’omicidio, in vario modo, hanno poi preso parte Paolo Cusato, già arrestato nei giorni scorsi come Dimitrov Dimitar Todorov, al quale, però, oltre ai reati di droga viene contestato anche il concorso in omicidio, e Cosimo Damiano Passalacqua.

Grazie alle telecamere gli investigatori della Squadra Mobile, diretti del dirigente Nicola Lelario e coordinati dal vice capo Antonio Concas, hanno ricostruito tutta la giornata dei cinque indagati a vario titolo nell’omicidio di Giovanni Tersigni.

Francesco Oliverio, oltre a essere il mandante dell’omicidio, sarebbe andato a Catanzaro con Todorov e Cusato, per prelevare Berlingieri e Passalacqua, nella zona di Viale Isonzo, dove risiedono.

“Giunti nella cittadina pitagorica – scrivono gli investigatori – i tre crotonesi in compagnia di Cosimo Berlingieri e Cosimo Damiano Passalacqua, si recavano sul lungomare presso un noto bar, dove si facevano immortalare in una fotografia registrata sul telefono cellulare di Todorov, mentre sono seduti ad un tavolo”. I cinque si spostano poi a casa di Oliverio, nel centro storico. Poco dopo va via Todorov, mentre i quattro restano dentro l’abitazione.

Intorno alle ore 19:00, mentre Tersigni si trovava in piazza Albani, arriva Berlingieri. Per gli investigatori nella stessa piazza sono presenti anche Oliverio, Cusato, e Passalacqua che assistono a quanto accade. Berlingieri, incurante della presenza di molte persone in piazza, si avvicina a Tersigni ed esplode un colpo di pistola in aria, mentre la vittima cerca di scappare, ma cade vicino a una macchina. Il killer lo insegue e lo colpisce con almeno quattro colpi ti pistola Vzor 70, calibro 7.65.

“Nell’immediatezza – scrivono ancora gli investigatori – si aveva modo di notare Francesco Oliverio che subito dopo l’esplosione dei colpi di arma da fuoco, noncurante di quanto fosse accaduto si allontanava a passo lento su via Pitagora in direzione del Duomo”.

Sul movente “che ha scaturito l’omicidio, gli elementi raccolti -è scritto ancora – riconducono ad un litigio avvenuto all’interno della Casa Circondariale di Cosenza tra Giovanni Tersigni e Francesco Oliverio, nell’epoca in cui questi erano detenuti”.

“Dopo pochi minuti (dall’agguato) da Via Cavour si notano sopraggiungere a piedi Francesco Oliverio e Cosimo Damiano Passalacqua” questa vicenda viene descritta dagli investigatori perché proprio in quel momento i due, il primo aveva organizzato e ordinato l’omicidio di Tersigni, il secondo ne era complice, incrociano la madre della vittima ignara di quanto accaduto pochi secondi prima al figlio. Oliverio e Passalacqua “noncuranti proseguivano a piedi svoltando per via Discesa Conigliera, sul posto, avvisato telefonicamente da Oliverio giungeva Todorov, alla guida della Ford Fusion sulla quale saliva anche Passalacqua, quindi sempre Todorov li accompagnava nella città di Catanzaro”.