Crotone,
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Lettera in redazione: “Il Consorzio universitario fallito mi deve 33mila euro, la Procura chiede la seconda archiviazione per bancarotta fraudolenta”

Il Tribunale di Crotone

Riceviamo e pubblichiamo

“La Procura della Repubblica di Crotone ha avanzato per la seconda volta richiesta di archiviazione del procedimento penale aperto per indagare sulle responsabilità di alcuni amministratori del Consorzio universitario di Crotone dichiarato fallito dal tribunale nel mese di luglio 2016.

Ancora una volta la Giustizia italiana dimostra di essere distante dalla gente comune ed indifferente ai diritti che i cittadini cercano di rivendicare attraverso gli strumenti che lo Stato mette loro a disposizione.

Probabilmente se mi fossi rivolto alla ‘ndrangheta, piuttosto che alla Procura della Repubblica, sarei riuscito a recuperare almeno parte del credito che il giudice del lavoro mi ha riconosciuto nel lontano 2014.

A nulla è servito chiedere l’avocazione delle indagini alla Procura Generale di Catanzaro, dato che oggi mi sono visto costretto a depositare una nuova opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero incaricato di svolgere le indagini.

Si avvicina la prescrizione dei reati commessi da “ignoti” in danno non solo dello scrivente, ma di tutta la città di Crotone privata non solo della possibilità di sviluppare economia intorno al Consorzio universitario, ma anche di offrire istruzione e cultura ai giovani crotonesi, oggi costretti ad emigrare per poter coltivare il loro diritto allo studio.

Nonostante tutto confido ancora nella Giustizia e spero che in tempi brevi il giudice per le indagini preliminari rigetti la richiesta del pubblico ministero costringendolo, nei modi previsti dalla legge, ad approfondire le indagini non solo a tutela degli interessi del sottoscritto, ma della nostra amata Crotone che ha il diritto di sapere chi, attraverso “giochi e compromessi” politici, l’ha tradita speculando sulla pelle dei lavoratori”.

Luigi Macrì

Il Consorzio universitario di Crotone è stato condannato dal Tribunale di Crotone a pagare in favore di Luigi Macrì la somma di €33.465,10 oltre rivalutazione ed interessi, ma nelle casse non c’era rimasto niente, così sono stati “infruttuosi i pignoramenti eseguiti presso i vari istituti di credito” scrive ancora Macrì difeso dall’avvocato Giuseppe Trocino.

“A nulla – scriveva nel 2018 Luigi Macrì – sono servite le mie pubbliche proteste; a nulla è servito incatenarmi davanti al Comune di Crotone (socio del Consorzio insieme alla Provincia ed alla Regione Calabria); a nulla è servita la denuncia presentata alla Procura della Repubblica nel dicembre del 2016 tanto che, a distanza di oltre 18 mesi dalla presentazione, ha richiesto l’archiviazione del procedimento sul presupposto che mancasse la dichiarazione di fallimento, quando in realtà il Tribunale di Crotone si era pronunciato in tal senso già nel mese di luglio 2016.