Crotone,
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L’appello dei parroci dall’altare: “In confessione o con una lettera, ma fateci ritrovare Gabriele De Tursi”

Giustizia e verità per Gabriele De Tursi, la maglia indossata nella messa di ieri

foto: CrotoneNews

“Sono passati sette anni dalla scomparsa di Gabriele De Tursi e io ora, qui, vi chiedo di far ritrovare quel che resta a questa mamma e a questa famiglia che soffre terribilmente. Venite da me e ditemelo in confessione, mandatemi una lettera scritta al computer, ma fateci ritrovare Gabriele. Potete anche lasciare un messaggio nella cassetta della posta fuori la chiesa, qui di notte non passa nessuno”.

Lo ha detto don Massimo Sorrentino, parroco di Santa Teresa D’Avila di Strongoli, ieri pomeriggio durante l’omelia della messa per ricordare la scomparsa del 19enne di Strongoli, Gabriele De Tursi, sparito nel nulla il 5 giugno del 2013.

Una iniziativa organizzata dal coordinamento di Libera Crotone insieme alla famiglia di Gabriele e al sacerdote don Pasquale Aceto, tra i primi a stare vicino alla mamma Anna e a tutti familiari. E alla messa c’era anche don Pasquale Aceto che ha esortato ancora una volta chi sa parli. A Strongoli sembra che tutti sappiano, ma nessuno ha il coraggio di restituire un pizzico di serenità alla famiglia De Tursi.

Ed è proprio don Aceto, dall’altare della chiesa di Strongoli, a riferire che il nuovo Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, monsignor Angelo Panzetta, incontrerà la famiglia De Tursi. Così come incontrerà Francesca e Giovanni, genitori del piccolo Dodò Gabriele, presenti anche loro nella chiesa di Santa Teresa D’Avila come il testimone di giustizia Rocco Mangiardi, giunto apposta da Lamezia Terme, nonostante il nubifragio. Nubifragio che ha di fatto impedito di portare i fiori sul luogo dove fu fatta ritrovare la moto con la quale Gabriele era uscito il giorno della scomparsa.

Il segreto di Pulcinella direbbe qualcuno, perché a Strongoli sembra che tutti sappiano cosa sia successo a Gabriele e chi siano i protagonisti, come del resto è emerso in alcune intercettazioni dell’operazione “Stige”, ma non un segno, non una testimonianza.

E allora anche noi di CrotoneNews ci uniamo all’appello di don Massimo Sorrentino, che aveva anche portato a tutti presenti in chiesa il saluto di monsignor Panzetta, e ci rivolgiamo a chi sa: “Fate ritrovare i resti di Gabriele, potete scrivere anche a noi una mail se volete o qualsiasi altro modo, anche in anonimo, pur di dare una degna sepoltura a questo ragazzo e offrire ai familiari un luogo su cui portare un fiore”.