La storia che racconta Aladin, nella tragedia, è forse quella che fa più male. Forse perché, con tanto pudore, ci lascia guardare le ultime foto scattate dai famigliari su quel barcone. Ammassati, sottocoperta, ma speranzosi di arrivare a destinazione in sicurezza. Ci lascia ascoltare gli audio dello zio, l’unico sopravvissuto insieme al cugino più grande. Altri due, minorenni, non ce l’hanno fatta. E un quarto cuginetto, di 5 anni, è ancora disperso. Nel naufragio ha perso la vita anche la zia, di 35 anni, sorella della madre. “Stiamo arrivando – ha detto in un vocale ad Aladin alle 3.45 – tra un’ora saremo in Italia, il comandante ci scendere in sicurezza”. Poi, invece, accade l’imponderabile. E la tragedia. “Mio zio, sopravvissuto, mi ha detto che la barca ha toccato qualcosa, iniziando ad imbarcare acqua. in pochi secondi era tutta piena. Lui si è attaccato ad un pezzo di legno e con le onde è riuscito ad arrivare a riva”. Non ce l’hanno fatta invece la giovane zia, due cuginetti e il terzo, il più piccolo, che risulta tra i dispersi. “Gli ho risposto che ci saremmo presto visti in Germania” aggiunge Aladin singhiozzando e devastato dal dolore.
Intanto la camera ardente verra aperta domani alle 9.00
Questo è il videoracconto della giornata: insieme alla sua storia abbiamo intervistato anche Mustapha, colui che per salvare una vita ha messo a repentaglio la sua, ma anche l’onorevole Laura Boldrini, arrivata a Crotone poco fa.