“Una pista ciclabile è sempre un segno di civiltà”. È la sintesi migliore tra i commenti, davvero tantissimi, fatti su un post che ho inserito ieri sul mio profilo personale. Un vero e proprio dibattito, che ha interessato diversi amici, ognuno con una sua rispettabilissima opinione. Ha fatto il giro della città la fotografia, fatta dall’alto, in cui si vede la ciclabile al di fuori di alcuni parcheggi nel centro della città.
“Pericoloso, inadatto, incompetenti”. Questi sono stati, più o meno, i commenti più gettonati. Ma molte ciclabili urbane sono fatte così perché, probabilmente, in un’area urbana già definita è impossibile realizzare un passaggio indipendente da tutto e da tutti, magari come avviene in Sila per esempio. Gli spazi quelli sono, ma questo non vuol dire che dobbiamo privarcene. Alla fine, a fare la differenza, è la civiltà o meno della gente. Questa mattina, per esempio, mentre accompagnavo mio figlio a scuola ho visto addirittura dei camion parcheggiati tra ciclabile e strisce pedonali. Nell’orario in cui i bambini raggiungono gli istituti scolastici. Nessuno, però, era cosi indignato. Perché forse, e dico forse, atteggiamenti di questo tipo sono la nostra normalità. E dico nostra, perché non mi tiro indietro. Anche questa è educazione, assuefazione al brutto, in un contento in cui abbiamo un bisogno urgente di bellezza. Abbiamo ancora la convinzione di utilizzare cinque automobili in quattro persone.
Ma sono l’unico a immaginare, da ex ciclista (amatore), tante bici per una città in cui ci sono solamente due salite impegnative, che tra l’altro potrebbero essere tranquillamente arginate? Anche a livello estetico, non sarebbe un miglioramento. In molti punti Crotone ha delle strade larghissime, che si prestano in maniera perfetta. È stato contestato anche il colore, troppo acceso. Anche io sono rimasto inizialmente stupito, ma molte ciclabili hanno una cromia accesa, proprio per essere ben visibili.
Abbiamo un talento smisurato nel criticarci, ma lo faccio a prescindere. Sempre. Parliamo di smart city, di sostenibilità, di progresso. Ma, esattamente, qual è l’idea di sviluppo che abbiamo?
La ciclabile è perfetta? No. È migliorabile? Assolutamente si. Come, per esempio, nelle parti in cui si interseca, mi è stato fatto notare, con i passaggi tattili per i non vedenti. Segnalare questo è utile, non lamentarsi.
Una volta terminata si potranno fare altri discorsi, come riprendere il bike sharing per esempio. Da qualche parte bisogna pure iniziare, solo le cose che non esistono non si criticano.