La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, (Anna Maria Sullo presidente) ha pronunciato la sentenza di secondo grado del processo con i riti abbreviati denominato Kyterion, contro boss e affiliati della cosca Grande Aracri di Cutro. Sono state rideterminate le per molti degli imputati. Le più pesanti sono state inflitte al boss Nicolino Grande Aracri (detto man i gumma) condannato all’ergastolo mentre in primo grado aveva avuto condanna a 30 anni, a suo fratello Ernesto ergastolo anche per lui (24 anni in primo grado) e ad Angelo Greco 30 anni (24 anni in primo grado), che secondo l’accusa sarebbero stati i mandanti dell’omicidio di Antonio Totò Dragone, fino a quel momento boss di Cutro e scalzato proprio dai Grande Aracri.
L’indagine Kyterion scattò a fine gennaio 2015 e portò all’esecuzione di 46 ordinanze di custodia cautelare contro la cosca Grande Aracri e in contemporanea ci furono le operazioni Aemilia, eseguita in Emilia Romagna, e Pesci nel Mantovano.
Questo l’elenco di tutte le condanne rideterminate, quelle in parentesi sono le condanne comminate in primo grado.
Dario Cristofaro 6 anni (assolto);
Michele Diletto 8 anni e 8 mesi (8 anni e 4 mesi);
Pasquale Diletto 6 anni e 8 mesi (8 anni e 4 mesi);
Antonio Grande Aracri 10 anni (12 anni);
Carmine Riillo 6 anni e 8 mesi (assolto);
Luigi Martino 3 anni e 8 mesi (assolto).
Per il resto la Corte d’Appello ha confermato le condanne di primo grado.
Giovanni Abramo 6 anni e 4 mesi di reclusione
Francesco Aiello 6 anni e 4 mesi
Pasquale Arena 8 anni
Giuseppe Celi 8 anni
Alfonso Diletto 6 anni e 4 mesi
Salvatore Diletto 6 anni e 4 mesi
Francesco Gentile 8 anni e 6 mesi
Salvatore Gerace 6 anni e 4 mesi
Francesco Lamanna 6 anni e 4 mesi
Domenico Lazzarini 6 anni e 4 mesi
Giuseppe Lequoque 8 anni e 6 mesi
Antonio Maletta 3 anni e 4 mesi
Francesco Mauro 6 anni e 4 mesi
Matteo Mazzocca 3 anni e 4 mesi
Domenico Nicoscia 8 anni e 6 mesi
Antonio Salerno 6 anni e 4 mesi
Benedetto Giovanni Stranieri 4 anni
Romolo Villirillo 6 anni e 4 mesi.
Le accuse per i condannati vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, all’estorsione e tentata estorsione, violazione delle leggi in materia di armi, omicidio, ricettazione, violenza privata, lesioni personali, rapina e usura.