Una motonave per le operazioni di salvataggio in mare da affidare a Francesco Schettino. C’è anche questo nella corposa documentazione dell’operazione Jonny della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha scoperchiato un affare milionario nell’ambito della gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto e nella quale c’erano gli interessi della ‘ndrangheta del Crotonese.
Nel fascicolo agli atti gli investigatori sottolineano “l’individuazione di nuovi settori imprenditoriali volti a trarre il massimo profitto dalle problematiche connesse ai flussi migratori in cui Leonardo Sacco (ex Governatore della Misericordia, attualmente detenuto in carcere ndr) ha pianificato di inserire la Misericordia di Isola Capo Rizzuto, l’impresa Miser Icr e l’impresa Sealounge, come si evince dalla conversazione telefonica intercorsa alle ore 14:35:47 del 26 agosto 2014 tra Leonardo Sacco e Andrea Del Bianco, direttore della Confederazione nazionale delle Misericordie, i quali discutevano sulla possibilità di proporre, anche in ambito governativo, la realizzazione di un’apposita struttura di Protezione civile, in seno alla Misericordia, che possa intervenire anche nei soccorsi in mare, quindi dotata di idonee imbarcazioni d’altura che siano in grado di soccorrere i profughi direttamente in mare”. Gli investigatori che conducono le indagini annotano ancora: “A tal riguardo, entrambi (Sacco e Del Bianco ndr) convenivano sulla necessità di avviare rapporti con il Governo centrale al fine di modificare ad hoc la legislazione vigente che al momento porrebbe ostacoli al salvataggio in mare da parte di privati. Nel medesimo contesto: al fine di enfatizzare mediaticamente l’eventuale futuro avvio di tali attività, i due ipotizzavano di affidare il comando dell’imbarcazione utilizzata per gli interventi in mare a Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, affondata il 13.01.2012 presso l’Isola del Giglio, che lavorando gratis per la Misericordia avrebbe così la possibilità di riscattarsi”.
Leonardo Sacco affermava testualmente: “A livello autorizzazioni per imbarcazioni…per…abbiamo tutto, quindi non ci manca niente…abbiamo il personale da imbarcare…il pilota, abbiamo tutto…ti dico abbiamo tutto e ce l’ha anche la Miser, l’impresa sociale nuova” e poi gli investigatori aggiungono una nota: “giova rammentare che Leonardo Sacco è consapevole di poter far conto sulla propria impresa Sealounge srl, operante specificatamente nel settore dell’attività di armamento, la gestione ed il noleggio di natanti”.
Crotone,
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Jonny, la Misericordia voleva una nave da salvataggio da affidare a Schettino
