Riceviamo e pubblichiamo
“Forse non è un caso. Certe cose infatti, stranamente e misteriosamente, accadono in giorni già segnati da un destino benevolo che, esattamente sei mesi fa nelle acque a largo di Steccato di Cutro, non era stato propizio e favorevole con 94 innocenti esseri umani, ma purtroppo beffardo e crudele. Sotto tutti i punti di vista. Doverosa premessa che ci aiuta a capire quanto successo la notte scorsa in mare, a qualche miglia da Lampedusa, dove uno dei tantissimi ed improbabili barconi della speranza, incagliato fra gli scogli con 45 migranti a bordo, fra i quali donne e bambini, è stato rintracciato e poi soccorso sino a Lampedusa, grazie a chi naturalmente ogni giorno, ininterrottamente, dedica la sua vita per salvarne altre, (Capitaneria di porto, Guardia Costiera e Guardia di Finanza), ma in questa particolare situazione, anche e soprattutto grazie alla prontezza ed alla lucidità di due operatrici crotonesi di Kroton Community e Agorà Kroton, entrambe coordinatrici del progetto SAI.
Quasi miracolosamente, fra grida, pianti e l’impietoso rumore del mare, ricevono la disperata telefonata di richiesta di aiuto da parte della sorella di una ospite del progetto SAI di Crotone, attraverso la quale, dopo vari ed estenuanti contatti con la Guardia Costiera di Lampedusa, Lidia e Francesca riescono ad ottenere la precisa posizione del barcone, permettendo così ai soccorritori, dopo qualche ora, di mettere in salvo i 45 migranti. Ci sembra tuttavia superfluo soffermarsi sui dettagli tecnici e personali vissuti dalle due coordinatrici crotonesi, di vita reale in diretta, e di una nottata insonne trascorsa a fare da “collante umano” fra Crotone, Lampedusa e la povera e coraggiosa ragazza sul barcone. I fatti dicono che sono state loro a “sostituirsi” per una notte ad una politica migratoria superficiale, mal strutturata, che ostacola le ONG e costringe chi è costretto da giorni su di un barcone in avaria in balia del mare, ad improvvisarsi salvatore di se stesso, pregando e sperando solo nella divina provvidenza”.
Associazione A Mashlow