Non c’è più nemmeno il minimo limite alla vergogna e all’indecenza. Potrebbe trattarsi di un vero e proprio raid di violenza quello che questa notte ignoti hanno messo in atto sulla via per Capocolonna. Raccontato degli ombrelloni spezzati al Garden Lido basta spostarsi di qualche metro per vedere la vergogna e l’offesa più crudele materializzarsi. La lapide di Kekko Maiorano, un giovanissimo crotonese deceduto in un incidente stradale nell’ottobre del 2010, è stata deturpata, violata. Qualcuno ha pnsato bene di scagliare contro la lapide, accuratamente sistemata dai familiari sul luogo dell’incidente, una grossa pietra. Come se non bastasse sembra essere sparita anche la foto di Kekko. Un gesto inqualificabile qualsiasi matrice abbia. Un gesto che deve offendere l’intera comunità crotonese e che non può essere classificata colpevolmente come una ragazzata. Perchè se così fosse dobbiamo chiederci in che ambienti crescono gli autori di questo gesto, che valori vengono trasmessi loro dalle famiglia e dalla società crotonese. È evidente che la città in questo momento sembra procedere in una direzione che è quella dell’autodistruzione civile, culturale e materiale.
Crotone,
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