Beni immobili tra Cotronei e Crotone, conti correnti, quote societarie, e altri beni per un valore di 1.221.823,83 euro sono stati sequestrati alla Scalise Sport Group dei fratelli Armando e Salvatore Scalise.
Ma beni e conti correnti sono stati sequestrati anche alla sorella dei due, Francesca Scalise.
Il sequestro conservativo, eseguito dagli uomini del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, è stato disposto con decreto dalla Corte dei Conti della Calabria (a firma di Rita Loreto, presidente della sezione giurisdizionale) su richiesta del sostituto procuratore della generale della stessa Corte dei Conti, Maria Gabriella Dodaro. Tra i beni posti sotto sequestro anche un albergo con centro benessere a Villaggio Palumbo.
Nello scorso gennaio era stato notificato agli indagati un avviso di conclusione delle indagini ed informazione di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza.
E contemporaneamente ci furono tre segnalazioni di danno erariale alla Corte dei Conti di Catanzaro per l’importo di 1.912.519,00 euro.
Ravvisata l’ipotesi di danno erariale anche nei confronti di due funzionari pubblici incaricati nel controllo dei finanziamenti contestati.
Questo risultato dei militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone era emerso nell’ambito di specifici controlli di polizia valutaria svolti nel corso dell’anno 2019 nei confronti di una società, gestita appunto dai fratelli Armando e Salvatore Scalise, operante nel settore turistico alberghiero e nel commercio di articoli sportivi nel comprensorio di Villaggio Palumbo.
L’attività era scaturita dall’approfondimento sulle movimentazioni bancarie dei rapporti finanziari della società a seguito di segnalazioni di operazioni sospette pervenute dalla Banca d’Italia.
Lo studio delle movimentazioni, risultate anomale ai Finanzieri, avrebbe permesso di far emergere irregolarità riguardanti fatture per operazioni inesistenti, fittizie cessioni di beni già in uso, rendicontazioni di spesa per importi sovrafatturati e distrazione dei beni acquistati.
A conclusione dell’attività erano stati contestati in totale cinque finanziamenti cofinanziati dall’Unione Europea – POR Calabria 2007/2013 – concessi dalla Regione Calabria, di cui la società destinataria del controllo valutario era diretta destinataria o fornitrice di beni nei confronti delle nuove realtà imprenditoriali create.
In particolare, i finanziamenti hanno riguardato i lavori di ammodernamento e ristrutturazione di un albergo nella Sila crotonese e l’acquisto di beni ed automezzi da quattro nuove aziende turistiche, di cui tre risultate di fatto non operative, a Camigliatello Silano e presso il Villaggio Palumbo di Cotronei.
Le indagini hanno consentito di disarticolare un sistema fraudolento, secondo la Guardia di Finanza, ideato e orchestrato dai due fratelli Scalise, amministratori della società fornitrice, con la compiacenza e fattiva collaborazione degli altri indagati, titolari di fatto e di diritto di quattro società beneficiarie dei finanziamenti indebitamente percepiti. A seguito di apposite segnalazioni effettuate, la Regione Calabria aveva proceduto alla revoca totale dei finanziamenti concessi e ora la Corte dei Conti ha disposto il sequestro conservativo.
Le parti ora dovranno presentarsi il prossimo 9 luglio nell’udienza fissata dalla Corte dei Conti.