Colonnello Gagliano: “Del fermo lo hanno saputo tutti in pochi minuti, ma nessuno ha sentito la donna urlare”
I carabinieri del Ris (reparto investigazioni scientifiche) di Messina avrebbero trovato tracce del sangue di Antonella Lettieri nell’automobile di Salvatore Fuscaldo. È probabilmente questo uno dei punti cardini che ha portato al fermo dell’uomo ieri sera da parte dei carabinieri della Compagnia di Cirò Marina e del Comando provinciale di Crotone. Fuscaldo al momento è sospettato di essere stato l’autore del delitto della giovane commessa 42enne e per questo fermato con l’ipotesi di reato di omicidio volontario pluriaggravato. I carabinieri del Ris avrebbero trovato il sangue di Antonella Lettieri sul sedile posteriore dell’Alfa 156 in uso a Salvatore Fuscaldo, oltre che sul volante e su alcuni indumenti. Nella doccia dell’abitazione, invece, i Ris hanno trovato tracce di sangue dello stesso Fuscaldo che, verosimilmente, potrebbe essersi ferito nella colluttazione con Antonella Lettieri. Va ricordato, infatti, che il copro di Antonella Lettieri è stato martoriato da oltre venti colpi di mazza, o comunque oggetto contundente, alla testa e dodici coltellate, di cui due all’altezza del cuore. Intanto ieri e oggi sono arrivati anche i carabinieri del gruppo elitrasportato “Cacciatori di Calabria” con i quali si è proceduti ad un vasto rastrellamento di alcune zone fuori dall’abitato in cerca dell’arma o delle armi del delitto. Questa mattina, inoltre, nel corso della conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Salvatore Gagliano, si è quasi lasciato ad andare ad uno sfogo, visto anche il tentativo di linciaggio da parte della folla ieri sera al momento del trasferimento di Fuscaldo in carcere.
L’auto dei carabinieri di Cirò Marina, diretti dal maggiore Alessandro Epifanio, che lo stava portando in carcere è stata circondata dalla folla che, nel tentativo di raggiungerlo, ha mandato in frantumi il lunotto posteriore della vettura. Del fermo, insomma, sebbene fatto con grande discrezione, hanno saputo in fretta centinaia di persone.
“Nessuno, però, – dice amareggiato il colonnello dei carabinieri – si è accorto di nulla mentre una giovane donna veniva uccisa con più di venti colpi alla testa e dodici coltellate al tronco. Antonella ha lottato strenuamente, ha sicuramente urlato – ripete il comandante provinciale dell’Arma – ma delle circa 30 persone sentite finora dai Carabinieri (tra cui ci sono anche vicini) nessuna ha riferito nulla, e neppure una telefonata anonima è giunta alle forze dell’ordine. Ancora una volta le indagini hanno dovuto fare a meno del contributo della comunità”.